Ciclismo

Tour de France 2024, Nardella: “Opportunità di accendere riflettori su ciclismo italiano”

Presentazione Tour de France 2024
Presentazione Tour de France 2024 - Foto Sportface

Vogliamo fare del Tour una grande opportunità per accendere tutti i riflettori del mondo sul ciclismo italiano. È lo sport più praticato, considerando anche l’agonismo e il ciclismo come stile di vita. Vogliamo cogliere l’occasione di questa partnership per costruire progetto che riguardi il ciclismo a 360°. Il Tour è palcoscenico ideale per promuovere sempre di più la bicicletta come mezzo popolare e sostenibile”. Così Dario Nardella in occasione della firma del protocollo per l’organizzazione della Grand Départ in vista del Tour de France 2024.

“L’intenzione è quella di costruire un calendario con delle tappe che arrivino fino all’estate dell’anno prossimo e che parlino di cultura, sport e la storia del ciclismo italiano che vuole tornare sempre di più protagonista”, ha aggiunto il sindaco di Firenze. Il quale ha poi parlato di costi e di ritorno economico: “Investiremo 6,5 milioni e mezzo di euro complessivamente, ripartiti in base all’impatto delle tappe e delle istituzioni pubbliche coinvolte. Per quanto riguarda la Città metropolitana di Firenze, l’investimento sarà di 2 milioni di euro. Abbiamo calcolato, da un primo studio, che il ritorno che avremo sarà dieci volte superiore, in termini di visibilità, sviluppo dei servizi e promozione. Ci sarà poi un indotto diretto di 400 posti di lavoro. Va calcolata anche la visibilità mediatica, che a livello mondiale supera il miliardo. Ci interessa un certo tipo di turismo: il turismo che ama la bicicletta è di qualità, attento alla sostenibilità, e che apprezza non solo la città ma anche il territorio circostante”.

Al suo fianco, il presidente dell’Emilia Romagna Stefano Bonaccini, che ha sottolineato: “Nella mia regione, le due ruote, comprese quelle a motore, sono di casa. Una terra abituata agli arrivi, alle partenze, all’ospitalità. La partenza da Firenze è stata un’occasione straordinaria per un’Italia che deve collaborare. Stiamo investendo tantissimo nel bike tourism, uno dei tipi di turismo che più sta attraendo stranieri nel nostro Paese e nel nostro territorio. Il Tour de France è una festa popolare, prima che una gara professionistica: la vogliamo vivere come occasione per promuovere il nostro territorio ai miliardi di persone che guarderanno il Tour, occasionalmente o assiduamente”.

Presente anche l’assessore allo sport del Piemonte Fabrizio Ricca: “Come piemontesi sentiamo la Francia in maniera forte, possiamo dire di essere cugini. Condividiamo storia, cultura, e questo ci dà la possibilità di essere ancora più vicini. Possiamo parlare di un ritorno, visto che nel 2008 il Tour toccò la nostra regione. È una corsa magnifica che unisce due paesi bellissimi che possono raccontare il proprio amore per il ciclismo. Andiamo a coinvolgere campanili diversi del nostro paese per raccontare la nostra voglia di ciclismo”.

“È un giorno importante di cooperazione, perché si parla di grandi eventi sportivi, e come ricorda Malagò i grandi eventi sportivi sono fondamentali per il nostro Paese, per l’indotto che creano e perché esportano un made in Italy vincente, di un Paese che per geografia e clima può ospitare qualsiasi evento – ha ricordato Silvia Salis, vicepresidente del Coni –. Eventi che non sono solo fruibili, ma anche sicuri. Sono una grande appassionata di ciclismo, sono molto affascinata dal suo aspetto filosofico: portarlo sul territorio italiano è importante anche per promuovere la figura del gregario, della squadra che lavora insieme al protagonista”.

Infine, Cordiano Dagnoni, presidente della Federciclismo, ha aggiunto: “Un Tour che arriva in Italia è un grande segnale di apertura, di internazionalità. Un evento storico che lascerà un’eredità importante: la valutazione di un evento non è solo nella gestione dei bilanci, ma anche su quello che lascia come storia. E questo Tour de France lascerà una traccia importante per il cicloturismo in Italia. Ormai il cicloturismo è una moda, la vacanza non è più la meta ma il percorso che si fa, e il Tour per noi sarà una vetrina importante. Sarà eredità importante anche per il nostro futuro sportivo: i ragazzini che verranno a vedere l’evento ne rimarranno sicuramente affascinati. È una promozione a 360°”.

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