Le pagelle con i voti e il commento della tredicesima tappa del Tour de France 2024, la 165.3 km da Agen a Pau. I big non si risparmiano in questa frazione che anticipa l’arrivo sui Pirenei, dove sarà spettacolo questo fine settimana. Nei primi minuti di tappa nasce una fuga di ben 23 uomini che vede coinvolta anche gente di un certo calibro come Adam Yates. Il gruppo non vuole lasciare spazio e allora ritmi elevatissimi sin dai chilometri iniziali. Attorno ai 60 km dall’arrivo la fuga vedere la sua fine anche per gli ultimi quattro che avevano provato un ulteriore allungo, ovvero Cort, Bernard, Bol e Kwiatkowski. Nell’ultima parte di gara ci provano in tanti a trovare lo scatto decisivo, ma nessuno riesce: si arriva in volata, alcuni corridori sono anche coinvolti in una brutta caduta sul rettilineo finale e la vittoria va a Jasper Philipsen davanti a Wout Van Aert.
ORDINE DI ARRIVO TREDICESIMA TAPPA
Jasper Philipsen Voto 9 – Una prima settimana deludente per i suoi standard con zero successi di tappa. E allora decide di rifarsi alla grande con due vittorie in pochi giorni. Come già accaduto a Troyes, parte lunghissimo ma nonostante questo nessuno ha la forza di riprenderlo nei metri finali. Volata da campionissimo.
Wout Van Aert Voto 6 – Il deluso di giornata non può che essere lui. Il Team Visma ha lavorato tanto in una tappa molto complessa per portare all’arrivo in volata e dare una chance al suo uomo. Il belga trova la ruota di Philipsen, ma pur avvicinandosi non è in grado di piazzare il sorpasso.
Biniam Girmay Voto 6.5 – Non riesce a trovare lo spazio giusto quest’oggi e deve accontentarsi della quarta posizione. Dopo tre vittorie di tappa e senza una squadra che possa aiutarlo nelle volate, lui comunque c’è sempre. La maglia verde, poi, è sempre sulle sue spalle, anche se il margine su Philipsen si è leggermente ridotto.
Adam Yates & UAE Voto 7 – Il merito è anche loro se quella che poteva diventare una frazione tranquilla in ottica Pirenei è invece diventata molto interessante sin dall’inizio. L’ingresso nella fuga di Yates costringe il gruppo a tirare e a non far andare in porto l’azione di quelli davanti, e da quel momento in poi la tappa è un continuo susseguirsi di emozioni.