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Il Tour de France 2022 vive quest’oggi il primo giorno di riposo, dopo la tre giorni in Danimarca che ha aperto la Grande Boucle regalando subito spunti di riflessione e distacchi in classifica generale più o meno importanti. Una buona occasione quindi per tracciare un mini-bilancio e soprattutto per guardare all’orizzonte della prima “vera” settimana che attende i corridori del gruppo. L’uomo copertina di questa tre giorni d’apertura è senza dubbio Wout Van Aert: il fuoriclasse belga della Jumbo-Visma è in maglia gialla dopo tre secondi posti in altrettante tappe, fatto praticamente senza precedenti. E’ quasi un crimine ridurre un corridore come Van Aert alla sola lotta per la maglia verde, visto che spesso dà l’impressione di avere limiti ancora inesplorati in una squadra che fa di Roglic e Vingegaard i due capitani per la classifica generale. Già da domani sicuramente cercherà ancora una volta la vittoria di tappa.
TOUR DE FRANCE 2022: CALENDARIO COMPLETO E ALTIMETRIE
I TELECRONISTI DI RAISPORT ED EUROSPORT
L’ANALISI COMPLETA DEL PERCORSO DEL TOUR 2022
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La cronometro inaugurale di Copenaghen ha subito infiammato il confronto tra i pretendenti alla generale, con Tadej Pogacar e Primoz Roglic pronti a dar vita a una nuova edizione del derby sloveno. Attenzione però proprio a Vingegaard, che forse anche galvanizzato dal pubblico di casa ha subito fatto molto bene e ambisce a conquistarsi sulla strada i galloni di prima punta e capitano del Team Jumbo-Visma. In chiave classifica generale sono partiti molto bene anche Adam Yates e Tom Pidcock, con Geraint Thomas subito dietro a creare un terzetto di tutto rispetto per la Ineos-Grenadiers. Leggermente più indietro Vlasov e Schachmann della Bora-Hansgrohe, così come Bardet della DSM che ancora una volta parte con quasi un minuto da recuperare.
TOUR DE FRANCE 2022: LE CLASSIFICHE GENERALI DOPO TRE TAPPE
Uno degli uomini di classifica più attardati è però l’azzurro Damiano Caruso: il siciliano, già non brillantissimo a cronometro, è rimasto coinvolto in una caduta ieri perdendo oltre 30 secondi dai diretti rivali. Un inizio di Tour decisamente poco fortunato il suo, con la necessità di recuperare senza potersi permettere passi falsi. I pochi sorrisi italiani arrivano anche da Filippo Ganna, che iniziava la cronometro da favorito per la prima maglia gialla: complice una foratura, comunque sminuita dallo stesso campione del mondo, non si è andati oltre un quarto posto che ha sicuramente lasciato l’amaro in bocca.
Nelle prime volate di gruppo invece sono arrivati i successi di Fabio Jakobsen e Dylan Groenewegen: un curioso segno del destino dopo l’incidente che li vide coinvolti al Giro di Polonia 2020, quando Jakobsen rischiò la vita e riportò infortuni gravissimi, che sembravano averne compromesso la carriera. Invece eccoli ancora qua, a giocarsi vittorie a velocità folli e forse anche la maglia verde. Un altro motivo per seguire anche le tappe meno impegnative dal punto di vista altimetrico.
PAVE’ E PRIME SALITE, ECCO LA PRIMA SETTIMANA – Dopo il “vernissage” danese per scaldare i motori, nei prossimi giorni il Tour inizierà a fare sul serio. Se la tappa di domani a Calais si prospetta non troppo selettiva, la quinta frazione con i settori in pavè e l’arrivo ad Arenberg potrebbe fare più danni delle salite, che comunque arriveranno nei giorni seguenti. La prima settimana offre infatti l’arrivo a La Super Planche des Belles Filles dove con ogni probabilità ci sarà il primo faccia a faccia tra i big in salita prima delle Alpi, che incendieranno la prima parte della seconda settimana.
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