Va in archivio un Tour de France 2021 emozionante e ricco di momenti da ricordare. Non tanto per una lotta per la maglia gialla che in fin dei conti non c’è mai stata, visto l’incredibile superiorità di un Tadej Pogacar capace di chiudere con un distacco oltre cinque minuti sul secondo, il giovane Vingegaard, facendo anche meglio di Nibali dal punto di vista del gap con chi insegue in classifica generale. Sul podio c’è spazio anche per Carapaz, a sette minuti e con tanti rimpianti, ma l’uomo che finisce su tutte le copertine in realtà è poco più di un ragazzino, uno sloveno terribile, destinato a scrivere altre pagine di questo sport e a non fermarsi con i due Tour vinti in fila. Gambe esplosive, personalità e voglia di farsi vedere in prima persona. Attacca anche con la maglia gialla, non si è accontenta e non va sulla difensiva: è questo il Pogacar che abbiamo ammirato, il nuovo “cannibale” alla Merckx che può davvero essere il dominatore dei prossimi dieci anni. E a dimostrarlo, c’è la maglia a pois, oltre che quella bianca del miglior giovane, che finiscono dritte dritte sulle sue spalle nella premiazione a Parigi sui Campi Elisi.
Ecco, bisogna però parlare anche dell’ultima tappa e c’è da inchinarsi a un altro grande ciclista di questa generazione d’oro. Quel Wout Van Aert che non sarà lì a giocarsi la classifica generale, ma è capace di imprese d’altri tempi. Corridore camaleontico, bravo su tutti gli scenari, formidabile quando è in forma e con le Olimpiadi nel mirino. Ma intanto, ecco una Grande Boucle incredibile in cui nell’ordine ha vinto una tappa di alta montagna, quella iconica con la doppia ascesa al Mont Ventoux, poi appena ventiquattrore fa si è imposto a cronometro dimostrando di eccellere anche qui, quindi stasera, per nulla stanco, ha avuto addirittura le gambe per fare la volata sui Campi Elisi e vincere in faccia a Cavendish che pregustava il record di vittorie nella corsa transalpina. Insomma, anche per lui c’è una tripletta e la sensazione che possa ulteriormente crescere e prepararsi a essere anche un corridore da classifica.