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La quattordicesima tappa del Tour de France 2021, con i suoi 183,7 km da Carcassonne a Quillan, offre un gustoso antipasto di quello che sarà lo spettacolo dei Pirenei a partire da domani. La frazione odierna però porta in dote anche importanti cambiamenti in classifica generale, frutto della fuga di giornata. Bauke Mollema si prende infatti la tappa con un numero assolutamente nelle sue corde, un attacco ad oltre 40 km dalla conclusione e arrivo in solitaria per il coriaceo olandese della Trek-Segafredo. La notizia del giorno però è il balzo di Guillaume Martin, che entra nella fuga giusta e risale dal nono al secondo posto in classifica generale, con un margine ora di oltre un minuti sugli altri pretendenti al podio.
QUATTORDICESIMA TAPPA: L’ORDINE DI ARRIVO
LA CLASSIFICA GENERALE AGGIORNATA
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Nessun rischio per la maglia gialla Pogacar ad ogni modo, che mantiene oltre quattro minuti sul francese. Quest’ultimo a sua volta guadagna un margine importante sui rivali, ma resta l’incognita delle energie spese quest’oggi a poche ore dal vero primo tappone pirenaico ad Andorra. In ottica Italia fa molto piacere l’ennesima prova di grande solidità da parte di Mattia Cattaneo, oggi quarto al traguardo e ora decimo nella generale. Il corridore della Deceuninck Quick-Step si conferma molto lucido e conscio dei propri mezzi e sicuramente lotterà fino alla fine per un piazzamento di lusso in questa Grande Boucle.
Qualcuno forse rimpiange la sua assenza a Tokyo 2020, mentre proseguono le polemiche intorno a Vincenzo Nibali. Lo Squalo oggi ci ha provato, forse con i tempi sbagliati e senza riuscire a portare via la fuga giusta. In casa Trek si festeggia ugualmente con Mollema, ma il fatto che il siciliano si sia staccato nel finale fa pensare che domani ci riproverà per poi lasciare il Tour con sensazioni positive verso i Giochi in Giappone.
Sale dunque per vari motivi l’attesa verso la quindicesima tappa, che domani porterà la corsa da Cèret ad Andorra La Vella: l’arrivo nel Principato è da sempre sinonimo di grandi salite sui Pirenei. Il gruppo salirà in quota, ben oltre i 2000 metri dove i veri scalatori potranno fare la differenza. Pogacar sembra imbattibile ma sul Ventoux è apparso leggermente più umano, alle sue spalle poi è lotta aperta per un posto sul podio dei Campi Elisi.
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