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Anche la terza tappa del Tour de France 2021 conferma un trend piuttosto preoccupante, con un susseguirsi di cadute che provoca distacchi più o meno importanti in classifica generale ma soprattutto danni fisici per i corridori. Anche oggi tantissimi quelli finiti a terra, tra cui spiccano anche i favoriti per la vittoria finale. Alla fine è comunque il giorno della prima volata e a vincere in quel di Pontivy è Tim Merlier: il belga si conferma una certezza tra gli sprinter e bissa il successo ottenuto al Giro d’Italia. Prosegue anche il momento magico della Alpecin Fenix, che piazza la doppietta Merlier-Philipsen e difende brillantemente la maglia gialla con Mathieu Van der Poel.
L’ORDINE DI ARRIVO DELLA TERZA TAPPA
LA CLASSIFICA GENERALE AGGIORNATA
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A fare notizia sono però le cadute nel finale di tappa, dopo che già intorno a metà frazione era finito a terra Geraint Thomas. Il primo grande colpo di scena intorno ai -8 km dal traguardo, con Primoz Roglic che cade rovinosamente e finisce con il perdere oltre un minuto insieme anche a Miguel Angel Lopez. Basterebbe questo, ma ai -3 altro disastro su una curva piuttosto pericolosa e forse poco segnalata: a terra diversi corridori e rimane coinvolto anche Tadej Pogacar. Il gruppo si spezza e la volata è piuttosto ristretta, ma in pieno sprint il contatto Sagan-Ewan porta entrambi a terra con il secondo che ha la peggio e rimane dolorante per diversi minuti sull’asfalto.
LE CADUTE DI POGACAR ED EWAN (VIDEO)
In ottica classifica generale sorride un solo uomo, che risponde al nome di Richard Carapaz: l’ecuadoriano è di fatto il miglior big con il suo terzo posto, alle spalle di Van der Poel e di un Alaphilippe che potrebbe anche provare a fare classifica. Restano comunque tanti dubbi su queste innumerevoli cadute, un trend assolutamente da invertire per la sicurezza e l’incolumità dei corridori. In tal senso sarà importante capire quanto prima le cause e le possibili soluzioni, in un ciclismo moderno che si spinge a velocità sempre più estreme e con poche possibilità di sviluppare la sicurezza degli atleti a differenza di altri sport.
Ad ogni modo domani si riparte con la quarta tappa, che da Redon a Fougères dovrebbe essere teatro di un’altra chance da velocisti. 150 chilometri per rimettersi in sella, fare i conti con le contusioni e le ferite alla vigilia della cronometro di Laval che sarà il primo grande crocevia in ottica classifica generale.
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