Tra le incertezze di contagi e timori di ogni genere, il Tour de France 2020 ha preso il via quest’oggi a Nizza riuscendo comunque a dare le solite certezze: cadute e tanto nervosismo subito alla prima tappa, sulla carta adatta ai velocisti. A complicare notevolmente i piani dei corridori la pioggia abbondante, non proprio un must della Costa Azzurra a fine agosto. Serviva esperienza per districarsi in questo complicato dedalo e non è un caso che la prima maglia gialla sia sulle spalle di Alexander Kristoff: pur essendo una “sorpresa” odierna il norvegese è un ex campione del mondo e a 33 anni si prende con pieno merito una delle soddisfazioni più grandi della carriera. Alle sue spalle Mads Pedersen, che la maglia iridata la indossa adesso.
GLI HIGHLIGHTS DELLA PRIMA TAPPA (VIDEO)
I più attesi rimangono dietro: Sam Bennett cade, fora e riesce comunque ad arrivare quarto davanti a Peter Sagan e agli italiani Elia Viviani e Giacomo Nizzolo. I due azzurri sono rimasti chiusi, le attenuanti certo non mancano ma questa era un’occasione d’oro per vestirsi di giallo. Peggio è andata a Caleb Ewan, che dopo essere caduto non è neppure riuscito a giocarsi la volata. Una giornata quindi molto complicata anche per gli uomini di classifica: tanti mettono il piede a terra e le cadute peggiori coinvolgono Thibaut Pinot, Miguel Angel Lopez e in chiave italiana anche Domenico Pozzovivo. La palma di vero sfortunato va però a Pavel Sivakov della Ineos: il giovane russo cade due volte e paga pesantemente dazio in classifica.
Attenzione però, perchè domani sarà subito salita: di nuovo arrivo a Nizza ma con 4000 metri di dislivello e due GPM di prima categoria. Il tutto a dir poco inusuale per la seconda tappa del Tour de France, ma in questo pazzo 2020 tutto diventa possibile.
Le pagelle della prima tappa
Alexander Kristoff, voto 10 e lode
Che nelle condizioni difficili si esalti non è una novità, ma la sua rimonta prepotente negli ultimi 250 metri è davvero incredibile. A 33 anni si veste di giallo per la prima volta in carriera e non nasconde l’emozione dopo il traguardo. Chapeau alla Grand Depart.
Mads Pedersen, voto 9
Non è un velocista puro, ma il campione del mondo non è nuovo ad imprese sotto la pioggia come purtroppo ben ricordano i tifosi italiani nel Mondiale 2019. Solo un Kristoff oggettivamente superiore gli sta davanti, ma Pedersen si prende la soddisfazione di mettere alle spalle fior fior di velocisti.
Cees Bol, voto 9
Il nome meno atteso di un podio comunque sorprendente, l’olandese si butta in una volata confusa e anche pericolosa riuscendo ad emergere con un terzo posto notevole. Nonostante i 25 anni è professionista soltanto dal 2019 e potrebbe avere margini di crescita importanti. Da tenere d’occhio.
Sam Bennett, voto 7
L’irlandese sicuramente non sarà contento del risultato finale, ma il fatto che sia arrivato a giocarsi le primissime posizioni dopo una caduta e una foratura è comunque un buon segnale in vista delle prossime occasioni per i velocisti.
Elia Viviani e Giacomo Nizzolo, voto 6.5
Tanti rimpianti per i due azzurri, che con ogni probabilità avrebbero avuto la gamba per fare di più ma si trovano chiusi nel finale senza poter dare il massimo. Entrambi vittime di problemi meccanici, Nizzolo ha dovuto anche rincorrere ed inseguire il gruppo per diversi chilometri.
I “senatori” del gruppo, voto 8
Nel caos di continue cadute, strade bagnate e pioggia battente, un plauso va ai corridori più esperti del gruppo. Ci sono regole non scritte ed alcuni hanno più voce di altri: un “potere” stavolta usato con buonsenso per rallentare la corsa in una fase in cui il nervosismo regnava sovrano. Nessuno avrebbe potuto vincere il Tour oggi, ma molti avrebbero potuto perderlo o peggio ancora farsi male in condizioni assolutamente non sicure. Il peggio sembra essere stato evitato.