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Tutti aspettavano Rafal Majka, specialista nelle fughe da lontano in tappe di montagna, e invece l’ha spuntata il colombiano Jarlison Pantano, bravissimo a recuperare il polacco in discesa e a beffarlo poi in volata sul traguardo di Culoz. “Non credevo di potercela fare, ma ci ho sempre creduto – ha esclamato il vincitore di giornata – Aspettavo questa tappa dall’inizio del Tour; la dedico ai miei compagni, che ringrazio, alla mia famiglia e al nostro capitano Mathias Frank, che ieri è stato costretto al ritiro. Sono davvero felice“.
Fabio Aru oggi ha provato ad attaccare e, nonostante la Sky l’abbia subito ripreso, è comunque soddisfatto: “Oggi era una tappa impegnativa, affrontata a tutta fin da subito – ha detto il sardo dell’Astana – Abbiamo deciso di accelerare nella seconda parte del Grand Colombier per rendere la corsa ancor più dura. Manca ancora una settimana e possono ancora succedere molte cose. Di certo una frazione fatta a questa andature peserà sulle gambe nella prossima settimana. Per noi era importante fare questo ritmo e ringrazio per il gran lavoro Vincenzo (Nibali, ndr), Kangert e Rosa“.
Alejandro Valverde ha provato a seguire il capitano della formazione kazaka, ma a fine tappa ammette la forza del Team Sky: “Avevamo due uomini in fuga, ma la squadra di Froome ha fatto un grande lavoro, tenendo un ritmo difficile. Ho provato a seguire Aru ma era complicato fare selezione. Tanta gente spera nella battaglia? Nei prossimi giorni ci sarà battaglia ogni giorno“, ha concluso lo spagnolo della Movistar.