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“Siamo alloggiati a circa 100 km da Tokyo, sul lago Yamanaka, a 1000 metri di altitudine. E’ la nostra prigione dorata in Giappone quindi fuori dalle polemiche e dai rumori della grande città”. Così Davide Cassani, ct dell’Italbici, racconta su Facebook le prime impressioni a Tokyo 2020 in attesa che Vincenzo Nibali, Gianni Moscon, Giulio Ciccone, Damiano Caruso e Alberto Bettiol gareggino.
“L’albergo è molto confortevole ed è una fortuna perchè non ci è dato di uscire se non per gli allenamenti. Ieri abbiamo cercato di farci una corsetta ma ci sono venuti a prendere per le orecchie e ci hanno rimesso a cuccia. Non scherzo, ci hanno rincorso e ordinato di tornarcene in hotel, naturalmente abbiamo obbedito. La cucina? Dico solo che abbiamo con noi Mirco, cuoco che ci siamo portati dall’Italia ed è davvero un fenomeno” ha continuato.
Sul circuito: “Oggi siamo usciti alle 10 e siamo andati alla scoperta degli ultimi 150 km. Che caldo, e che salite, soprattutto l’ultima: Mikune Pass, pendenze anche al 15%, farà molto male anche se dalla vetta mancheranno ancora 33 km. Anche il Mont Fuji non è male: 14 km al 7% e finalmente siamo riusciti a salire in bici perchè normalmente questa strada è vietata sia ai pedoni che ai ciclisti (c’è il casello per pagare il pedaggio). Come dicevo il caldo è asfissiante e sicuramente sarà un problema per tanti. Ieri abbiamo visto la prima salita, oggi la seconda e la terza, domani vedremo gli ultimi 5 km, quelli dell’autodromo e avremo 3 giorni per ripassare il tutto. Si, dobbiamo studiare e anche tanto”.
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