La Tirreno-Adriatico 2017 risveglia l’orgoglio delle squadre italiane. A un mese dall’inizio della stagione, si torna a correre regolarmente nella penisola: sabato scorso sono state le Strade Bianche ad aprire le danze, ieri è stata la volta del GP di Larciano, l’8 marzo sarà sempre la Toscana a essere protagonista con la prima tappa della corsa dei due mari. La Bardiani-CSF, il #GreenTeam, uno dei progetti più interessanti del nostro ciclismo è pronta a lanciare la sfida alle squadre World Tour.
Stefano Zanatta, che quando è sceso dalla bici per smettere di correre è subito salito in ammiraglia per insegnare come si fa, dall’anno scorso (dopo le esperienze con Fassa Bortolo, Liquigas e Cannondale) affianca Bruno e Roberto Reverberi nella loro avventura tutta verde, fatta di giovani italiani e di talento: “La nostra stagione è iniziata già da un mese – dice ai nostri microfoni -, ma da questo momento in poi l’asticella si alza. Nelle corse del circuito World Tour il nostro obiettivo è farci vedere: sappiamo che ci sono squadre molto più forti di noi, ma non partiamo mai da sconfitti. Vogliamo dimostrarlo già nella Tirreno-Adriatico”.
Da mare a mare, in sette tappe. La corsa del tridente è da 52 anni un po’ lo spartiacque della stagione del ciclismo. Si respira l’aria della vigilia della Milano-Sanremo e, soprattutto, del Giro d’Italia. Da diverso tempo, poi, le squadre del circuito World Tour scelgono costantemente questa corsa per inserire nelle gambe dei corridori più rappresentativi chilometri importanti in vista dei grandi appuntamenti della stagione. Il risultato è che c’è sempre più concorrenza e competitività in gruppo: “Puntiamo sugli atleti che sono più in forma in questo momento – sottolinea Zanatta -, la squadra che ha affrontato le Strade Bianche e che ha un po’ più di esperienza”.
Si parte con la cronometro a squadre di Camaiore e si arriva a San Benedetto del Tronto. In mezzo, tante tappe movimentate e il totem Terminillo da scalare. I corridori della Bardiani non avranno pause: tutti e sette i giorni del calendario della Tirreno-Adriatico sono da cerchiare in rosso: “Se si esclude la cronometro a squadre iniziale, dove partiamo più svantaggiati, abbiamo le carte in regola per far bene in ogni tappa – ribadisce Zanatta -. La seconda frazione con arrivo a Pomarance può già rappresentare un ottimo banco di prova. Poi, con Nicola Ruffoni puntiamo a piazzarci bene nelle volate della terza e della sesta tappa (con arrivo a Montalto di Castro e a Civitanova Marche, ndr). In ogni caso, noi daremo sempre lì ad approfittare della lotta tra i leader della classifica, inserirci in qualche fuga e cercare di arrivare al traguardo. Abbiamo gli uomini giusti per farlo, come Simone Andreetta (tra i battistrada nella prima parte delle Strade Bianche), Luca Wackermann o Enrico Barbin (che ha vinto una tappa al Giro della Malesia)”.
Ovviamente, condizioni meteo permettendo. Negli occhi di tutti ci sono ancora le immagini della Foligno-Monte San Vicino dello scorso anno, annullata a causa del maltempo, che gli organizzatori non erano stati in grado di sostituire con un piano B. Il risultato fu la cancellazione della tappa più selettiva e, di fatto, la consegna della maglia azzurra a Greg Van Avermaet, firma prestigiosa ma non proprio da corse di una settimana: “Quando si corre in questo periodo dell’anno sull’Appennino – spiega Zanatta -, il rischio maltempo è sempre all’ordine del giorno. Ed è inutile mettere a rischio i corridori, perché c’è ancora tutta una stagione da disputare. Detto questo, credo che gli organizzatori, alla luce di quanto successo lo scorso anno, abbiano preso le contromisure necessarie: se dovesse capitare qualcosa di simile al 2016, credo che ci sarà comunque la possibilità di disputare una bella tappa che possa permettere ai più forti di confrontarsi. Così, alla fine, potrà vincere un campione vero”.
Il percorso della Tirreno-Adriatico attraverserà le zone colpite dal sisma di agosto, di ottobre e di gennaio. Per le popolazioni sarà una piccola pausa dalle preoccupazioni di ogni giorno: “Il ciclismo è sempre molto attento a queste situazioni – dice Zanatta -: vogliamo regalare con le nostre biciclette un momento piacevole a questa gente. Inoltre, vista la partecipazione di tanti atleti stranieri e con la visibilità che la Tirreno-Adriatico ha a livello mediatico, può essere un’altra occasione per mostrare al mondo quello che è successo”.
Tutto pronto, dunque, per il via a Lido di Camaiore, per dare battaglia al resto del gruppo con i migliori atleti emergenti della Bardiani. E anche se alla partenza Giulio Ciccone, capace di vincere una tappa al Giro d’Italia 2016 e di diventare il terzo corridore più giovane di sempre a strappare un successo nella corsa rosa, non ci sarà, la squadra sta lavorando sodo per recuperarlo al più presto: “Lavorare con i giovani è un modo per dare una speranza a chi, sin da bambino, sale in sella a una bicicletta. Questa è la nostra linea, che sta dando frutti molto positivi. Giulio si sta riprendendo da un infortunio e si sta allenando per poter essere nelle migliori condizioni al Giro. Lui è uno dei prospetti più interessanti della nostra squadra e dell’intero ciclismo italiano”.
ASCOLTA L’INTERVISTA INTEGRALE A STEFANO ZANATTA