Richard Carapaz, scalatore di punta del Team Ineos ad oggi non è sicuro di poter raggiungere l’Europa in tempo per la Vuelta Burgo, primo corse nel suo calendario. Il coronavirus infatti sta mettendo i bastoni tra le ruote all’ecuadoriano che al momento non può uscire dal paese. La Colombia di fronte ad una situazione simile ha risolto mettendo un volo charter a disposizione dei propri atleti che voleranno da Bogotà a Madrid, Carapaz e i connazionali non potranno contare sullo stesso appoggio. Inoltre le frontiere tra i due paesi sudamericani sono al momento chiuse, il ciclista del team Ineos ha però già chiesto un salvacondotto che gli permetta di raggiungere la Colombia e a El Comercio ha dichiarato: “Sono pronto a fare i 982,6 km che mi separano da Bogotà se dovesse servire“. Ad ogni modo difficilmente Carapaz sarà costretto a ciò, viene difficile immaginare che i due stati rifiutino la sua richiesta.