Dietro i 18 muri del Giro delle Fiandre spunta l’arcobaleno di Peter Sagan. Una «corsa ad eliminazione» decisa con un attacco sulle rampe del Paterberg, a 13 chilometri dall’arrivo. Lì il campione del mondo ha piantato in asso Vanmarcke resistendo poi al ritorno di Cancellara. Una mini-cronometro per tenere indietro lo svizzero, a caccia del poker nella “Ronde”, prima degli ultimi 50 metri a braccia alzate: il corridore della Tinkoff conquista il suo primo trionfo nella “Corsa Monumento” e al termine della gara regala il suo solito show.
Durante la premiazione del Fiandre 2013 a una miss che si stava avvicinando al vincitore Fabian Cancellara per baciarlo sulla guancia, Sagan le pizzicò con un sorrisetto malizioso il sedere. Polemiche, critiche. La vicenda si chiuse col velocista slovacco costretto a chiedere “umilmente” scusa alla ragazza, che da parte sua non l’aveva presa per niente male. Stavolta Sagan si diverte a impennare la bici per dare sfogo alla sua felicità. Come dopo la vittoria alla Gand Wevelgem del 2013. Le esultanze creative sono il suo marchio di fabbrica.
Il balletto con cui festeggiò la vittoria di una tappa al Tour è già nella mitografia della Grande Boucle al pari delle sue discese a rotta di collo. Non è uno di quei forzati della strada votato alla fatica e ai sacrifici, il Peter Pan slovacco è istinto e talento. Estro e spensieratezza. Il Valentino Rossi del ciclismo ha una grande attitudine social. Popolare e iper-attivo su Instagram, coltiva la sua allure ribelle anche ostentando le gambe non depilate (con Nibali che per scherzare gli regala un rasoio).
Il Peter Pan slovacco non incarna l’epica agonica del ciclista tradizionale, piuttosto l’estetica cool dello sportivo 2.0 attento all’alimentazione e all’immagine: se ne è accorto anche Marco Del Checcolo, media manager di Federica Pellegrini, che lo ha voluto, al pari di “Gimbo” Tamberi nella sua squadra. Vince e (si) diverte, Sagan. «Io quando vado in bici cerco di sorridere». Domenica prossima si corre la Parigi-Roubaix. Ci sarà tempo per pensarci: «Ora penso solo a divertirmi…»