Continuano ad emergere novità in merito alla morte di Marco Pantani, al punto che la procura di Trento ha aperto un nuovo fascicolo. Gli investigatori, in particolare, vogliono fare chiarezza su una possibile “associazione a delinquere di stampo mafioso finalizzata alle scommesse clandestine e collegata al decesso del ciclista“. Secondo quanto contenuto nelle conclusioni della Commissione antimafia – di cui LaPresse ha preso visione -, sono state infatti riscontrate varie contraddizioni “in ordine alle persone presenti al prelievo, alle circostanze relative alla comunicazione degli esami, alla obbligatorietà dell’applicazione del laccio emostatico e all’applicazione del medesimo a Marco Pantani“.
Molto interessanti anche le dichiarazioni di un collaboratore di giustizia eccellente ai carabinieri, che ha detto: “Se Pantani avesse vinto il Giro nel 1999, il banco sarebbe saltato. E la camorra avrebbe dovuto pagare diversi miliardi in scommesse clandestine, rischiando la bancarotta“. Si sospetta dunque che i controlli anti-doping positivi del 5 giugno che hanno portato alla squalifica del Pirata – il quale aveva 6 minuti di vantaggio a due tappe dal termine – possano essere stati manipolati dalla camorra. Nei prossimi giorni, la pm Patrizia Foiero ascolterà dunque una decina di persone informate sui fatti nella frazione di Madonna di Campiglio nel tentativo di ricostruire con precisione quanto accaduto.