
Mathieu van der Poel - Foto JASPER JACOBS/Belga/Sipa USA
Mathieu van der Poel mette il suo sigillo anche sulla Parigi-Roubaix 2025. Il fuoriclasse olandese si conferma il più forte di tutti sulle pietre dell’Inferno del Nord e ottiene il terzo successo consecutivo dopo le edizioni del 2024 e 2024. Alle sue spalle finisce al secondo posto Tadej Pogacar, vittima di una caduta che ha fatto la differenza a 38 km dalla fine: da lì in poi una cavalcata inesorabile di VDP fino al velodromo di Roubaix. Terzo gradino per Mads Pedersen, che dopo una sfortunata foratura non si arrende e chiude comunque sul podio battendo in volata Wout Van Aert, ancora una volta ai piedi del podio. Quinta posizione per un ottimo Florian Vermeersch.
Con la tripletta siglata oggi, van der Poel raggiunge Octave Lapize e Francesco Moser come unico nella storia a vincere tre Roubaix consecutive. L’olandese sale così a quota tre successi nella regina delle classiche, raggiungendo così oltre ai due già citati anche Gaston Rebry, Rik Van Looy, Eddy Merckx, Johan Museeux e Fabian Cancellara: davanti con quattro vittorie ci sono ‘Monsieur Roubaix’ Roger De Vlaeminck e Tom Boonen, alla portata del fenomeno della Alpecin. Inoltre van der Poel raggiunge proprio Pogacar a nove vittorie totali nelle Classiche Monumento, in attesa della Liegi-Bastogne-Liegi di domenica 27 aprile.

La cronaca della Parigi-Roubaix numero 122
In avvio come al solito si susseguono gli attacchi, ma il tentativo buono arriva dopo qualche decina di kilometri e vede un gruppetto di otto corridori (Jasper De Buyst, Markus Hoelgaard, Kim Heiduk, Oier Lazkano, Jonas Rutsch, Abram Stockman, Rory Townsend, Max Walker). Il vantaggio dei battistrada però rimane esiguo, con il gruppo a controllare nonostante i ritmi non siano forsennati. Nel gruppo intanto si segnalano diverse cadute, una delle quali vede coinvolto anche Stuyven, mentre Van Aert e Mohoric rimangono bloccati in coda al gruppo. Nel primo settore di pavé arriva anche la foratura per Ganna; il belga della Visma riesce a rientrare, e dopo una quarantina di kilometri ce la fa anche il piemontese della Ineos grazie al lavoro dei compagni di squadra.
Sul settore di pavé n.20 di Haveluy a Wallers, che precede la Foresta di Arenberg, Pedersen accelera con l’intento di saggiare le ruote dei rivali, ma poco dopo fa lo stesso Pogacar e spezza il plotone. All’imbocco della Trouée i big mettono in chiaro le cose. Van der Poel accelera nel tratto finale e avviene il ricongiungimento con i fuggitivi, che ovviamente non riescono a tenere il passo; davanti rimangono in cinque: oltre ai tre tenori ci sono anche Philipsen e Bissegger.

La svolta della gara
Sul tratto n.15 Tilloy a Sars-et-Rosières arriva l’attacco di Pogacar, van der Poel si fa trovare leggermente impreparato, mentre Pedersen è sfortunatissimo e fora, dicendo così addio alle sue chance. VDP è impressionante e ricuce subito lo strappo sullo sloveno: i due rallentano il ritmo e rientra anche Philipsen, formando così un terzetto al comando. Dietro Pedersen trova il gruppo con Van Aert, ma il loro ritardo è superiore al minuto e sono quindi tagliati fuori.
Nel tratto finale del Mons-en-Pevele accelera VDP, ma non riesce a fare la differenza perché il campione del mondo è brillantissimo alla sua ruota. Il contrattacco dello sloveno costa caro a Philipsen che perde contatto e lascia il palcoscenico ai due mostri sacri. La svolta arriva a 38 km dalla fine: sul tratto di pavé Da Pont-Thibault a Ennevelin Pogacar legge male una curva e finisce dritto. Costretto a fermarsi perde una ventina di secondi, con van der Poel che ovviamente è costretto a proseguire da solo.
Lo sloveno prova inizialmente a rientrare e sembra che il suo inseguimento possa portare i suoi frutti, ma con il passare dei kilometri il suo furore si esaurisce e perde da un van der Poel che imposta il cruise control. Il colpo di grazia arriva ai -20, quando Tadej è costretto a fermarsi per cambiare la bici, e il ritardo sale a 50″: troppo per pensare di recuperare a un VDP così. Una chance di riaprire la corsa arriva a 15 km dalla fine, quando anche van der Poel fora durante il Carrefour de l’Arbre, ma la squadra è rapida nel cambio bici e riparte subito. Non ci sono problemi dunque per VDP, che entra per primo nel velodromo di Roubaix e chiude facendo tre con le dita al traguardo.
Ordine di arrivo Parigi-Roubaix 2025
- Mathieu van der Poel (Alpecin – Deceuninck) 5:31:28
- Tadej Pogacar (UAE Team Emirates XRG) +1:18
- Mads Pedersen (Lidl – Trek) +2:11
- Wout Van Aert (Team Visma Lease a Bike) +2:11
- Florian Vermeersch (UAE Team Emirates XRG) +2:11
- Jonas Rutsch (Intermarché-Wanty) +3:46
- Stefan Bissegger (Decathlon AG2R La Mondiale Team) +3:46
- Markus Hoelgaard (Uno-X Mobility) +3:46
- Fred Wright (Bahrain Victorious) +4:35
- Laurenz Rex (Intermarché-Wanty) +4:36

Le pagelle della Parigi-Roubaix
Mathieu van der Poel, voto 10: terza Roubaix di fila, ottava Monumento. Ha una capacità di guidare la bicicletta con pochi eguali nella storia del ciclismo, e sul pavé si conferma un maestro. Ad ogni curva guadagna sul diretto rivale e non sbaglia mai, e anche quando fora non perde troppo terreno. Chapeau Mathieu.
Mads Pedersen, voto 8: sfortunatissimo. Per larghi tratti di gara è parso molto pimpante, e nell’attacco con cui Pogacar ha fatto la differenza a 90 km dalla fine era stato il primo a rispondere; poi la foratura ha compromesso la sua gara per la vittoria. Non affonda però e porta a casa un altro podio, il quinto in carriera nelle Monumento.
Tadej Pogacar, voto 7: all’esordio nell’Inferno del Nord prova a impostare la gara alla sua maniera e inizialmente sembra anche funzionare. Pecca forse di presunzione nel voler attaccare a tutti i costi, e proprio in occasione di uno di questi attacchi imposta male una curva e finisce sulle transenne. La sua Roubaix di fatto finisce lì, e purtroppo ci priva di un finale da sogno con l’ennesimo duello con VDP.
Wout Van Aert, voto 6,5: non ha la gamba del Fiandre, e già nella Foresta di Arenberg perde contatto dai migliori. La gamba di Pogacar e van der Poel è senza eguali, ma il belga è parso piuttosto appesantito oggi, soprattutto nei tratti di pavé. Nel finale però arriva comunque a giocarsi il podio, che anche stavolta però gli sfugge in volata: deve accontentarsi dell’ennesimo quarto posto, il primo alla Parigi-Roubaix.

Gli altri
Jasper Philipsen, voto 6,5: ancora una volta è generosissima la Parigi-Roubaix del belga, l’ultimo a perdere contatto dai due fuoriclasse. Per lui è fatale l’accelerazione dello sloveno alla fine del Mons-en-Pevele, dopo la quale cede di schianto. Rimane comunque una grande gara la sua.
Filippo Ganna: difficile dare un voto all’alfiere della Ineos Grenadiers, tra i possibili outsider della vigilia. La foratura arriva nelle fasi iniziali di gara, ma quando i big hanno alzato il ritmo ha pagato a carissimo prezzo lo sforzo fatto per rientrare.
Voto zero per il tifoso che ha lanciato la borraccia a van der Poel sul pavé di Moulin-de-Vertain: scene che non hanno nulla a che vedere con lo sport.