Nessuna sorpresa, è uno straordinario Mathieu van der Poel a dominare l’edizione 2024 della Parigi-Roubaix, bissando il successo dello scorso anno e la vittoria di sette giorni fa nel Giro delle Fiandre. Non ha semplicemente rivali in grado di tenergli testa il 29enne olandese dell’Alpecin-Deceuninck, che scatta ai 60 chilometri dal traguardo, saluta il gruppo di testa e decide di percorrere l’ultima fase di gara in solitaria verso l’ennesimo trionfo di quella che sta diventando una carriera sempre più straordinaria di corsa in corsa. Van Der Poel annienta gli avversari, taglia il traguardo posto nel velodromo di Roubaix con 3 minuti di vantaggio nonostante la passerella finale. Gli inseguitori non possono fare altro che accontentarsi dello sprint per un piazzamento sul podio, con Philipsen e Pedersen rispettivamente secondo e terzo davanti a Politt.
IL RACCONTO DELLA CORSA – Andatura spedita sin dai primi chilometri e dopo meno di un’ora di gara già il primo colpo di scena, purtroppo non di quelli positivi. Caduta in gruppo e sia Elia Viviani che Jonathan Milan non sono in grado di continuare e sono quindi costretti a salire sulle rispettive ammiraglie e lasciare la corsa. Nel frattempo si crea una fuga composta da sette uomini: Hagenes, Tiller, Asgreen, Haller, Slock, Syritsa e Malecki, che poi diventano nove dopo l’inseguimento fruttuoso da parte di Rajovic e De Bondt. Il ritmo forsennato dell’Alpecin-Deceuninck mette però fine al tentativo di fuga poco prima di metà gara e crea selezione anche nel gruppone. Dopo il Querenaing di fatto restano in 30 davanti: c’è ovviamente Van de Poel, così come non mancano Philipsen e Pedersen. Non ci sono invece, i nostri Bettiol e Mozzato. Con il passare dei chilometri, e con un’andatura che non accenna a diminuire di colpi, il gruppo si fraziona sempre più: ai 100 chilometri dal traguardo restano una ventina in testa alla corsa.
Poco dopo succede di tutto: Philipsen cambia la bici, Pedersen perde tempo per una foratura e Politt, Kueng e Vermeersch approfittano del caos generale per avvantaggiarsi rispetto al gruppo. Anche la loro azione, però, si interrompe a circa 70 chilometri dal traguardo. Vermeersch intanto tira a tutta, è il preambolo per l’attacco del compagno di squadra: Van Der Poel alza le marce nel settore di pavé n.13, Orchies, e saluta la compagnia. Il vantaggio aumenta metro dopo metro: ai 50 km dall’arrivo c’è già un minuto di margine sugli inseguitori, che diventano poi quasi 2 ai 40 km dal traguardo. All’inseguimento si crea un gruppetto di cinque corridori intenzionati a lottare per il podio: Pedersen, Philipsen, Politt, Kueng e Pithie, ma quest’ultimo scivola in una curva verso destra che immetteva in un tratto di pavé e perde terreno. Van Der Poel prima amministra, poi decide di dare un’ulteriore sgasata: termina il Carrefour de l’Arbre, ultimo settore di pavé a 5 stelle, con 3 minuti di vantaggio. L’interesse a questo punto diventa tutto per la corsa al secondo posto: Philipsen decide di non attendere lo sprint e prova l’allungo, con Pedersen e Politt che però rispondono presente. Mentre Van Der Poel si gode la passerella nel velodrom di Roubaix, il podio si decide allo sprint, con Philipsen che ha la meglio su Pedersen.
ORDINE DI ARRIVO
- Mathieu Van Der Poel (Alpecin – Deceuninck) 5:25:58
- Jasper Philipsen (Alpecin – Deceuninck) +3:00
- Mads Pedersen (Lidl Trek) +3:00
- Nils Politt (UAE Team Emirates) +3:00
- Stefan Kung (Groupama – FDJ) +3:15
- Gianni Vermeersch (Alpecin – Deceuninck) +3:47
- Laurence Pithie (Groupama – FDJ) +3:48
- Tim Van Dijke (Team Visma | Lease a Bike) +4:45
- Jordi Meeus (BORA – hansgrohe) +4:47
- Soren Waerenskjold (Uno-X Mobility) +4:47