Dopo Luca Mazzone e Alex Zanardi anche per Francesca Porcellato arriva la seconda medaglia in questi Giochi Paralimpici di Rio. La veterana azzurra bissa il bronzo di ieri nella Time Trial ripetendosi oggi nella gara H1-2-3-4. Davanti a lei si piazzano la tedesca Christiane Reppe e la coreana Deyeon Lee. La fresca 46enne completa con un gran podio una gara che l’ha vista tra le prime posizioni sin dalle prime curve.
Il ritmo della gara è da subito piuttosto alto con le prime del gruppo che completano il primo giro dopo 25 minuti circa. Il gruppo si spacca in due con le prime sette atlete nettamente più avanti, fuori dai giochi invece le ultime 8 atlete che arrivano al termine del primo giro con più di un minuto di ritardo. Nel gruppo a lottare per le medaglie si piazza da subito anche Francesca Porcellato che chiude la prima tornata in seconda posizione. Dopo il secondo giro il gruppo delle atlete in avanti perde altri due elementi con il podio che diventa un discorso a 5 all’inizio del terzo e ultimo giro. La Porcellato rimane davanti insieme a Deyeon Lee (Sud Corea), Alicia Dana (Stati Uniti), Christiane Reppe (Germania) e Renata Kaluza (Polonia).
Le atlete restano vicine anche nell’ultimo giro: escono velocissime dall’ultima curva la Reppe, la Lee e la Porcellato. L’oro alla fine è saldo nelle mani delle teutonica che riesce a chiudere in 1:15:56 con circa due secondi di vantaggio sulle due avversarie. Nell’arrivo al fotofinish l’azzurra sfiora addirittura l’argento che per un istante sembrava oramai agguantato. La plurimedagliata azzurra termina inoltre come prima tra le atlete della sua categoria, H3.
Le parole dopo il bis a Rio: “E’ stata una gara durissima. Peccato abbiano accorpato le categorie H3-4 perché in realtà sono la prima delle H3. Ma per me alla terza disciplina olimpica è un bronzo importantissimo. L’americana continuava a fare delle traettorie strane nelle curve. Ho sentito una botta ma non era per me e io non ci ho pensato, ho guardato il traguardo e la medaglia era ciò che volevo. La medaglia la dedico a mio padre che era qui con me anche oggi e al mio compagno che mi è stato vicino quando sono stata male e mi ha dimostrato di essere il meglio per me. Ma la dedica va anche a mia madre, senza entrambi i miei genitori non ci sarebbe la Francesca di oggi.”