Ciclismo

Paralimpiade Rio 2016, ciclismo: Alex Zanardi è ancora medaglia d’oro

Alex Zanardi Maratona di Roma

Alla Paralimpiade di Rio de Janeiro, vittoria in rimonta per il grandioso Alex Zanardi nella Time Trial classe H5. Alla fine del primo giro era al terzo posto con circa 15 secondi da recuperare. Secondo giro entusiasmante con la rimonta completata arrivando primo con 2 secondi di vantaggio sull’australiano Tripp; al terzo posto l’americano Sanchez. Con questa vittoria Alex ottiene il terzo oro confermandosi uno degli atleti principali del movimento paralimpico. Per l’Italia a Rio è il 3° oro e la 17a medaglia.

Le dichiarazioni dell’azzurro: “Ho una miriade di persone da ringraziare: mia mamma che mi ha messo al mondo, mia moglie che mi ama e io la amo tantissimo, mio figlio che anche se è una peste darei la mia vita per lui, e tutto quello che ho fatto nella mia vita, il mio allenatore e tutte le persone che hanno collaborato con me. Però siccome sono ancora un ragazzino e ho voglia di togliermi altre soddisfazioni questa medaglia la dedico a Gianmarco Tamberi che è stato molto sfortunato, a lui un bacio, che è giovane e alla prossima Olimpiade avrà il tifo di tutti”.

Poi prosegue: “Nella crono devi dare tutto quello che hai nei muscoli, nel cuore . Tutto quello che hai costruito con ingegno, passione e curiosità e con l’aiuto di persone importanti come il mio allenatore Francesco Chiappero che se non gli è venuto un infarto oggi poco ci manca. Il problema è che molte persone credono di aver già dato tutto ma in realtà non han tirato fuori il loro vero potenziale, certo che per riuscirlo a fare occorre tanta passione perché se sei spinto solo da ambizioni ad un certo punto ti stanchi. Io ho fatto il mio con gli avversari che mi ero segnato nella mente. L’australiano Tripp che era un buon atleta ma non aveva mai fatto grandi prestazioni, chissà come si sarà preparato laggiù in Australia lontano da tutti… ma l’importante è essergli arrivato davanti. Voglio inoltre ringraziare l’ingegnere Dallara, che è uno dei grandi del nostro paese. Un grande lavoro di gruppo fatto tutto nel lecito perché purtroppo anche nel mondo paralimpico qualcuno si fa tentare dall’illecito… ma viva Dio la maggior parte degli atleti son puliti”.

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