Ciclismo

Pagelle prova in linea uomini Élite Mondiali 2024: Pogacar è un alieno in bici per le strade di Zurigo

Tadej Pogacar
Tadej Pogacar - Foto IPA

“L’onnipotenza logora chi non ce l’ha”, disse Federico Buffa in telecronaca commentando il game winner di LeBron James in Cavs-Magic nel lontano 2009. Così potremmo descrivere l’ennesima, memorabile, giornata di Tadej Pogacar. In questo 2024 che lo aveva visto trionfare già alle Strade Bianche, alla Liegi-Bastogne-Liegi, alla Vuelta Catalunya, al Giro d’Italia, al Tour de France e al GP di Montreal, senza considerare le varie tappe, il campionissimo di Komenda ha deciso che era arrivato il momento anche di conquistare il suo primo titolo Mondiale. Lo fa a modo suo, con un’azione personale nata addirittura quando mancavano 100 chilometri alla conclusione della gara. E lo fa in assoluta tranquillità, con soltanto qualche minuto di sofferenza tra i 20 e i 15 km all’arrivo, quando gli inseguitori sembravano potersi avvicinare. Invece nel finale tiene alla grande e agli altri non resta che lottare per i restanti posti sul podio, che vanno a O’Connor e al detentore del titolo Van Der Poel.

ORDINE DI ARRIVO

Tadej Pogacar, voto 10 – Ma anche di più, via. Ormai è difficile trovare gli aggettivi per questo fenomeno. Che indossi la maglia dell’UAE Team Emirates o della Slovenia, cambia poco. Gli mancava l’oro iridato e ora si è tolto anche questa soddisfazione. E se lo è preso come sa fare lui: con un’azione memorabile e gli ultimi 50 km corsi in solitaria. Riuscendo a gestire in maniera perfetta le energie anche quando sembravano poter calare. Semplicemente un cannibale, a soli 26 anni già uno dei più grandi della storia del ciclismo.

Mathieu Van Der Poel, voto 6.5 – Il percorso non era propriamente adatto alle sue caratteristiche, un po’ troppi strappi previsti quest’oggi. Lui in realtà ci prova sempre, più volte, anche se la gamba non è così brillante. E alla fine la sua piccola soddisfazione sela toglie, riuscendo a vincere la mini-volata che lo porta sul podio anche quest’anno.

Ben O’Connor, voto 7 – L’australiano festeggia con una meritata medaglia d’argento una stagione in cui ha fatto enormi progressi. Oggi in realtà si è fatto vedere poco, è rimasto sostanzialmente sempre nascosto, ma nella parte finale è riuscito a rientrare e poi con maggiori energie l’attacco per andarsi a prendere il podio gli è riuscito bene.

Remco Evenepoel, voto 5 – Certamente il grande deluso di giornata. Si fa sorprendere dall’attacco di Pogacar e da quel momento inizia il suo nervovismo. Prova timidamente a farsi vedere nel giro successivo, ma non sembra avere oggi né la testa né le gambe per un qualcosa di memorabile. Alla fine chiude con un quinto posto che non può soddisfarlo.

Italia, sv – Difficile e forse anche ingiusto essere severi, in questo caso. D’altronde la nostra squadra non partiva con chissà quali velleità per la prova odierna. Nelle prime ore di gara ha provato a inserirsi nella fuga Cattaneo, poi nella seconda metà si è fatto timidamente vedere Giulio Ciccone, mentre Bigioli ha quantomeno ha avuto il merito di essere il primo a rispondere e mettersi a ruota di Pogacar quando è partito lo sloveno. Ma sono le uniche occasioni in cui abbiamo visto la maglia azzurra inquadrata dalle telecamere. Alla fine Ciccone migliore dei nostri 25esimo.

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