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Continua a essere stregata per i corridori italiani questa 100ª edizione del Giro d’Italia. Oggi, nella Molfetta-Peschici di 189 km, sembrava poter essere la volta buona per il primo successo di tappa di un nostro portacolori, ma così non è stato. A vincere, dopo una lunga fuga, è lo spagnolo Gorka Izagirre (Movistar Team), che precede nell’ordine d’arrivo Giovanni Visconti. Il siciliano della Bahrain-Merida ha provato in tutti i modi a conquistare la vittoria sullo stesso traguardo che nove anni fa lo vide vestire la maglia rosa, ma invano. Un altro italiano, Valerio Conti (UAE Team Emirates), dopo aver accarezzato a lungo il sogno di indossare a fine tappa il simbolo del primato (virtualmente suo per molti chilometri), ha visto infrangersi ogni speranza di gloria con una scivolata all’ultimo chilometro. La maglia rosa rimane sulle spalle di Bob Jungels (Quick-Step Floors), che nonostante una caduta in discesa supera indenne la giornata odierna; ma domani dovrà vedersela, così come tutti gli altri big, con il temibile Blockhaus.
Una frazione estremamente movimentata, questa ottava. I tentativi di fuga si susseguono sin dai primi chilometri: innumerevoli atleti provano a inserirsi in una giornata particolarmente adatta alle azioni da lontano (il finale non si addice infatti alle ruote veloci). Sedici corridori riescono ad avvantaggiarsi prima della salita al Monte Sant’Angelo (primo GPM di giornata); lungo l’ascesa, a evadere dal drappello di testa è Luis Leon Sanchez (Astana Pro Team), mentre dal gruppo maglia rosa fuoriescono – in due momenti diversi – proprio Conti e Visconti, che si riportano sugli immediati inseguitori dello spagnolo. Anche Izagirre rientra dopo il gran premio della montagna, mentre Sanchez desiste e viene ripreso. A una trentina di chilometri dalla conclusione l’azione decisiva: Visconti, Sanchez, Izagirre, Conti e Gregor Mühlberger (Bora-Hansgrohe) allungano in testa alla corsa.
Nel frattempo il gruppo maglia rosa – distanziato al massimo di oltre 4′ – ricuce gran parte del distacco dai fuggitivi, riavvicinandosi notevolmente a meno di 2′. Visconti decide così di forzare i tempi, allungando con Izagirre quando mancano 11 km all’arrivo; a farne le spese è Mühlberger, che perde contatto. Dietro si muove Mikel Landa (Team Sky), ma la sua azione ha vita breve. Sanchez e Conti rientrano sui due di testa, e in quattro vanno a giocarsi la vittoria di tappa in cima a uno strappo di quasi 2 km. Conti prende in testa l’ultimo chilometro, ma affrontando un tornante sulla destra sbaglia la traiettoria e rovina sull’asfalto, ostacolando indirettamente anche Visconti. Izagirre coglie l’attimo e accelera, mentre il siciliano tenta invano la rimonta e deve accontentarsi della piazza d’onore.
PAGELLE
Izagirre 9,5
Lo spagnolo – e più precisamente basco – della Movistar non sbaglia nulla, conquistando la prima vittoria di tappa in un Grande Giro (suo fratello Jon ne vinse invece una al Giro 2011 e una al Tour lo scorso anno). Izagirre spende meno energie rispetto a Visconti e Sanchez, e – approfittando indirettamente della scivolata di Conti – riesce a batterli su un traguardo che nei tre precedenti aveva sempre arriso a corridori italiani.
Visconti 8
Un voto alla generosità del tre volte campione italiano, che va all’attacco e regala spettacolo nonostante le non perfette condizioni fisiche (problemi di respirazione per lui). Certo, con una condotta di corsa più ragionata, Visconti avrebbe (forse) potuto trionfare oggi. Ostacolato dalla scivolata di Conti, il siciliano perde l’attimo, mentre Izagirre è lesto ad approfittarne, e il nostro non riesce più a chiudere sullo spagnolo. Un’occasione sostanzialmente persa per Visconti, in un Giro che di qui in avanti dovrebbe vederlo quasi esclusivamente in appoggio di Vincenzo Nibali.
Sanchez 6,5
Lo spagnolo dell’Astana è grande protagonista della frazione odierna, nella quale conquista i due gran premi della montagna. Difficilmente spiegabile tuttavia la sua azione in solitaria così lontana dal traguardo, senza la quale avrebbe avuto probabilmente le energie per rispondere all’accelerata del connazionale all’ultimo chilometro.
Conti 5,5
Il laziale della UAE Team Emirates fa più di un pensierino alla possibilità di indossare la maglia rosa a fine tappa, spendendo per questo molte energie che avrebbe potuto dedicare invece alla ricerca del successo di tappa. Nel finale, la mancanza di lucidità gli fa un brutto scherzo e – scivolando a terra all’ultimo chilometro – Conti deve dire momentaneamente addio ai sogni di gloria. Ma il Giro è ancora lungo, e lui avrà l’occasione di rifarsi.
Landa 5
Da molti designato come il luogotenente di Geraint Thomas (o comunque la sua alternativa in qualità di leader del Team Sky), lo spagnolo si cimenta – a una decina di chilometri dall’arrivo – in un attacco non troppo sensato dal punto di vista tattico. Il gruppo impiega pochi chilometri ad annullare il suo tentativo.