Ciclismo

Morte Furrer, il presidente UCI: “Ci sentiamo tutti in colpa, non sappiamo esattamente cosa sia accaduto”

Muriel Furrer
Muriel Furrer - Foto JASPER JACOBS/Belga/Sipa USA

A due giorni di distanza dalla tragica morte della 18enne Muriel Furrer, il presidente dell’UCI, David Lappartient, è intervenuto in conferenza stampa. “L’incidente di Muriel Furrer colpisce tutti noi. I nostri pensieri sono rivolti alla sua famiglia, ai suoi amici, alla federazione svizzera e a tutta la comunità ciclistica. Questi campionati del mondo dovevano essere una celebrazione, ma si sono trasformati in una tragedia. Ci sentiamo tutti in colpa”, ha spiegato rispondendo alle domande dei cronisti presenti in loco a Zurigo.

“Quando organizziamo i Mondiali, dovrebbe essere il momento più importante della stagione per tutte le nostre federazioni – continua -. Ma è un momento particolarmente importante per i giovani. Spesso è la prima volta che fanno parte di una squadra nazionale o che partecipano a una competizione ciclistica di tale importanza”.

“Non sappiamo esattamente cosa sia successo – ammette Lappartient -. È compito della polizia e delle autorità locali stabilirlo. Mi fido di loro e non voglio trarre conclusioni. Le indagini potrebbero richiedere del tempo. Gli investigatori lo faranno al ritmo che riterranno necessario”. 

“Il ciclismo non si gioca in uno stadio chiuso, come ad esempio il calcio, dove i rischi sono limitati – aggiunge Lappartient -. Il ciclismo si svolge su strade aperte e la maggior parte degli incidenti gravi o mortali nel nostro sport avviene durante l’allenamento. L’elenco si allunga sempre di più, ed è anche una questione di buon senso”. 

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