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E’ tempo di bilanci per il ciclismo azzurro al termine dei Mondiali di Glasgow, con i nostri atleti che tornano con il bottino complessivo di 11 medaglie (2 ori, 4 argenti e 5 bronzi) e il 13° posto nel medagliere. “Sono stati Mondiali particolari, dal punto di vista logistico e con un programma intenso, che hanno richiesto un impegno maggiore da parte di tutti. Il ciclismo italiano è abituato ad essere nelle parti alte del medagliere e senza dubbio mancano all’appello diverse medaglie, vista l’incredibile collezione di quarti posto e piazzamenti di questi Mondiali”. Esordisce così nel suo commento del presidente della Fci, Cordiano Dagnoni.
“Le cause sono diverse, alcune contingenti, come un programma che ha penalizzato alcuni nostri atleti impegnati su pista e che potevano anche essere utili nella prova in linea – spiega il numero uno della Federciclismo – Paghiamo anche una stagione intensa e sfortunata, penso soprattutto al settore femminile di strada e pista”.
Dagnoni si sofferma anche su un problema più grande che attanaglia il nostro ciclismo: “Altre cause sono legate alla cronica assenza di impianti – prosegue Dagnoni – Una battaglia che portiamo avanti da tempo e che ci spinge a rinnovare il nostro appello alle istituzioni affinché si possa trovare velocemente una soluzione soprattutto per quelle strutture, come Montichiari e Spresiano, che potrebbero essere messe a disposizione delle società in tempi brevi”.
E ancora:“Ultimo, ma non meno importante, il tema della sicurezza per chi usa la bicicletta che è vitale anche per i nostri atleti e atlete. Sarà forse un caso che i paesi in questo momento leader su strada sono anche quelli con il rapporto più favorevole di piste ciclabili/abitanti?”. Nonostante questo, “in ottica olimpica e paralimpica sono ottimista. I Mondiali di fine quadriennio hanno valore soprattutto guardando ai Giochi e noi stiamo lavorando per farci trovare pronti”.
“Abbiamo atleti che credono nel nostro progetto e con i quali prepareremo nei prossimi mesi un programma mirato di avvicinamento all’evento. Abbiamo talenti indiscussi come Ganna, Balsamo, Longo, Milan, Fidanza, Consonni e Viviani, solo per citarne alcuni, e giovani di grandi speranze come Milesi, Bianchi, Predomo, e i ragazzi del BMX che stanno crescendo rapidamente; il settore paralimpico si conferma tra i primi al mondo – conclude Dagnoni – e anche sulla pista paralimpica stiamo facendo rapidi progressi grazie al lavoro svolto con i tandem”.
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