Ciclismo

Milano-Sanremo, Stuyven beffa i tre moschettieri: la stagione delle Classiche promette spettacolo

Milano Sanremo - Foto Twitter

Fra i tre litiganti, il quarto gode. Volendo citare un famoso detto popolare, potremmo riassumere in questo modo l’edizione numero 112 della Milano-Sanremo. Jasper Stuyven è infatti il nome che nessuno si aspetta, eppure è lui a trionfare a braccia alzate sul prestigioso traguardo di Via Roma. La Classicissima sorride ancora ad un corridore belga, ma è evidente a tutti come i “tre moschettieri” Van der Poel, Alaphilippe e Van Aert siano un po’ i delusi di giornata anche se protagonisti assoluti.

L’ORDINE DI ARRIVO

L’ARRIVO E IL TRIONFO DI STUYVEN (VIDEO)

LE PAROLE DEL VINCITORE

Dopo i tre Capi e la Cipressa, il gruppo è ancora lanciatissimo e numeroso. Julian accende la miccia sul Poggio, esattamente come nelle ultime due edizioni. Wout lo segue con apparente facilità e a sua volta allunga prima dello scollinamento e Mathieu si rende ancora protagonista di una delle sue clamorose accelerazioni per rientrare sulla testa. I tre favoriti della vigilia però non fanno la differenza, complice anche il ritmo folle imposto dal Team Ineos e in particolare da un Filippo Ganna davvero in grande giornata ma nei panni del gregario di lusso. Pensando al resto della stagione e ai Giochi di Tokyo, gli appassionati italiani possono stropicciarsi gli occhi. Ad ogni modo il Poggio non fa la selezione attesa, con diversi velocisti che tengono duro in maniera davvero notevole: su tutti un brillantissimo Caleb Ewan, che chiude infatti al secondo posto al termine di una prova di livello altissimo.

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Il momento decisivo al termine della discesa, all’imbocco degli ultimi due chilometri sull’Aurelia. Stuyven coglie l’attimo fuggente, allunga e dimostra di avere ancora gambe dopo trecento chilometri in sella e oltre sei ore e mezza di corsa. Dietro è inevitabile la marcatura stretta tra Alaphilippe, Van Aert e Van der Poel, mentre nessuno ha una squadra attrezzata per organizzare in tempi brevissimi l’inseguimento. L’unico a raggiungere Stuyven è Soren Kragh Andersen, danese già capace al Tour de France 2020 di grandi numeri da finisseur. Il belga della Trek-Segafredo però ne ha di più e compie un autentico capolavoro, ricevendo subito dopo la linea del traguardo anche i complimenti di Van der Poel: il fuoriclasse olandese chiude quinto, alle spalle di Ewan, Van Aert e un redivivo Peter Sagan.

Lo slovacco merita senza dubbio un capitolo a parte: per molti anni il quarto posto avrebbe rappresentato una grande delusione, ma stavolta si tratta di un risultato che potrebbe rappresentare la giusta ripartenza verso una stagione importante. Gli anni passano e i giovani sono a dir poco incalzanti, ma Peter si conferma se mai ce ne fosse bisogno un corridore di altissimo spessore. In casa Italia invece si registrano l’ottavo posto di Sonny Colbrelli e il dodicesimo di Matteo Trentin, ma oltre al già citato Ganna anche Formolo e lo stesso Nibali mettono in mostra una condizione in crescendo.

Insomma, tantissima incertezza dettata dall’equilibrio ma quel che è certo è che si apre una stagione delle grandi Classiche all’insegna dello spettacolo. Il livello è altissimo, come dimostra la media oraria della corsa: ad oltre 45 km/h si è infatti chiusa la terza Sanremo più veloce di sempre, seconda solo alle edizioni del 1990 e del 2006. L’attesa per le Classiche del Nord è sicuramente altissima, come forse mai nel passato recente.

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