Particolare impresa per Mark Cavendish, che insieme all’amico e connazionale Luke Rowe ha completato la scalata virtuale dell’Everest. Come? Il velocista e pistard britannico dell’Isola di Man ha percorso sui rulli un dislivello di 8.848 metri, equivalente all’altitudine della montagna più alta del pianeta. Il corridore del Team Bahrain ha percorso così 211 km su un’unica salita nel tempo di 10 ore, 37 minuti e 32 secondi.
“Ho appena scalato l’Everest con Luke Rowe. L’idea ci e’ venuta quando abbiamo saputo che il tempo sarebbe stato brutto” ha scritto Cavendish sui social, allegando i dati dell’allenamento estremo svolto. Non sono però i primi ciclisti a dedicarsi a questo tipo di “imprese” durante il periodo di lockdown. Qualche giorno fa infatti Giulio Ciccone, maglia azzurra di miglior scalatore al Giro 2019, aveva raggiunto 10.397 metri di dislivello su una distanza di 254 km in 11 ore 19 minuti. Una maratona seguita in diretta da una media di oltre mille spettatori, con il corridore abruzzese che ha poi affermato di non aver mai sofferto così tanto in bicicletta.
Chi invece ha trovato anche uno scopo benefico è stato Geraint Thomas, che a metà aprile ha pedalato sui rulli per 36 ore suddivise in tre giorni consecutivi. Il gallese in questo modo ha raccolto 300mila sterline a sostegno del sistema sanitario pubblico britannico (NHS), impegnato nella lotta al Coronavirus.