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I diversi casi di Covid con conseguente ritiro di alcune stelle, il ritorno delle mascherine per il pubblico. Due episodi che caratterizzano un Giro d’Italia “che sembra del 2021”. Lo ha detto con amarezza Matteo Bassetti, direttore di Malattie infettive al policlinico San Martino di Genova, tornato sul tema a ‘Un Giorno Pecora’ su Rai Radio 1. “Non si sa bene perché c’è un contrasto tra le squadre e l’organizzazione, è allucinante che abbiano un protocollo diverso – aggiunge -. Sono assolutamente schifato per l’impressione che stiamo dando: aver visto sul palco i ciclisti con la mascherina, nel 2023, dopo che l’Oms ha decretato la fine dell’emergenza, mi sembra una situazione da dilettanti allo sbaraglio”. E ancora: “Fare il tampone o mettere le mascherine non possono essere decisioni prese dalle squadre, ma sono scelte sanitarie. Siamo alla follia pura”, incalza l’esperto. E sui dubbi di chi si chiede se un ciclista con Covid può correre, l’infettivologo assicura: “Se fisicamente un atleta sta bene ed è asintomatico, perché dovrebbe avere dei problemi? Se poi si è positivi, alle premiazioni si indosserà la mascherina per evitare di contagiare gli altri”.
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