
Pogacar - Foto ERIC LALMAND/Belga/Sipa USA
Ineluttabile Tadej Pogacar anche alla Liegi-Bastogne-Liegi. Il campione del mondo conferma il pronostico e vince con un assolo l’edizione numero 111 della Decana, dimostrando l’ormai consueta superiorità. Anche in questa occasione la Doyenne, la più antica tra le Classiche, si risolve con un attacco sulla côte de la Redoute, nella quale lo sloveno ha alzato i giri del motore salutando la compagnia. Il fuoriclasse della UAE Emirates cala così il tris nella Liegi dopo le vittorie del 2021 e 2024, completando il bis dopo la vittoria della Freccia Vallone di mercoledì. La tripletta delle Ardenne gli sfugge invece solo per l’acuto finale di Skjelmose domenica scorsa all’Amstel Gold Race.
Alle spalle dello sloveno chiude un grande Giulio Ciccone, uno dei migliori oggi sulle côtes e bravo a regolare in volata Ben Healy, che si deve così accontentare del terzo posto. Dietro arriva il gruppo, con lo sprint per il quarto posto vinto da Simone Velasco davanti a Thibau Nys e Andrea Bagioli. Buono dunque il risultato complessivo dei corridori italiani, con tre corridori in top ten e il podio che alla Doyenne mancava dal 2019 (Formolo secondo dietro a Fuglsang).
Pogacar diventa così il primo corridore della storia a fare podio in otto Monumento consecutive, e porta a nove il bottino di vittorie in totale, staccando van der Poel e Van Looy: è attualmente terzo ex aequo all-time insieme a Fausto Coppi, Costante Girardengo e Sean Kelly.

La cronaca della Liegi-Bastogne-Liegi
La fuga buona arriva dopo una ventina di kilometri ed è composta da 12 elementi (Kamiel Bonneu, Rayan Boulahoite, Ceriel Desal, Jack Haig, Sakarias Koller Løland, Mathis Le Berre, Johan Meens, Henri-François Renard-Haquin, Valentin Retailleau, Eduardo Sepulveda, Stan Van Tricht, Hannes Wilksch), che si guadagnano un vantaggio massimo di 6′. Poi con l’inizio delle côtes si alza il ritmo del gruppo e lo svantaggio si dimezza. Nel frattempo si muove da solo Bob Jungels, raggiunto poco dopo dal compagno di squadra Tobias Foss. La coppia Ineos guadagna qualcosa sui battistrada, ma viene riassorbita prima di riportarsi sulla testa della gara. La fuga viene ripresa a 60 km dal traguardo, con Jack Haig l’ultimo ad arrendersi.
La gara procede in maniera piuttosto letargica fino alla Redoute: qui Pogacar aumenta l’andatura e senza uno scatto vero e proprio prende il largo. Nessuno riesce a riportarsi a contatto, ma i più attivi davanti al gruppo sono Pidcock e Healy, che diventano i primi inseguitori; anche Ciccone e Alaphilippe paiono brillanti e provano a muoversi, e con il passare dei kilometri formano un quartetto. Evenepoel invece accusa il colpo e rimane dietro, ma una volta finita la Redoute riesce a ricomporsi e si mette all’inseguimento.
Sulla côte de la Roche-aux-Faucons Remco alza bandiera bianca definitivamente, mentre Ciccone dimostra di avere una grande gamba e lascia sul posto Alaphilippe e Pidcock: solo Ben Healy regge il ritmo dell’abruzzese. Per Tadej è una passerella fino al traguardo, mentre Ciccone si prende il secondo posto battendo in volata Healy.
Ordine di arrivo
- Tadej Pogacar (UAE Team Emirates XRG) 6:00:09
- Giulio Ciccone (Lidl – Trek) +1:03
- Ben Healy (EF Education EasyPost) +1:03
- Simone Velasco (XDS Astana Team) +1:10
- Thibau Nys (Lidl – Trek) +1:10
- Andrea Bagioli (Lidl – Trek) +1:10
- Daniel Martinez (Red Bull Bora-Hansgrohe) +1:10
- Axel Laurance (Ineos Grenadiers) +1:10
- Tom Pidcock (Q36.5 Pro Cycling Team) +1:10
- Neilson Powless (EF Education EasyPost) +1:10

Le pagelle della Liegi
Tadej Pogacar, voto 10: superiorità imbarazzante. Tutti sapevano che avrebbe attaccato sulla Redoute, ma ciò non gli ha impedito di fare comunque la differenza. Gli è sufficiente alzare il ritmo per salutare tutti e andare via in solitaria: le ultime côtes sono una passerella per il suo ennesimo sigillo stagionale.
Giulio Ciccone, voto 8: ottimi segnali da parte dell’azzurro della Lidl-Trek, che dimostra una buona gamba in salita e grande acume tattico. In volata prende la ruota di Healy e lo salta facilmente prendendosi una meritata seconda piazza, che gli vale il secondo podio in una Monumento in carriera dopo il terzo posto al Lombardia 2024.
Ben Healy, voto 7: suggella un’ottima primavera di classiche con il primo podio in carriera in una monumento. Quarto piazzamento in top ten dopo Strade Bianche, Amstel e Freccia Vallone, a conferma di una solidità impressionante.
Remco Evenepoel, voto 5: il campione olimpico non ne ha. Sulla Redoute si fa trovare impreparato e perde la ruota dei primi, poi sulla Roche-aux-Faucons alza definitivamente bandiera bianca. Ulteriore conferma del fatto che già alla Freccia Vallone avesse finito la benzina. Ora per il belga ci saranno Romandia e Delfinato per ritrovare la condizione in vista del Tour de France.