
Tadej Pogacar - Foto JASPER JACOBS/Belga/Sipa USA
Il calendario delle classiche primaverili sta per volgere al termine: all’appello manca solo la Liegi-Bastogne-Liegi, in programma domani, domenica 27 aprile. La corsa belga chiude la settimana del trittico delle Ardenne dopo Amstel Gold Race e Freccia Vallone, e lascerà il passo alle corse a tappe, con il Giro di Romandia che preparerà il terreno per il Giro d’Italia al via il 9 maggio. Tornando alla Liegi, sarà l’edizione numero 111 della più antica tra le classiche, che è anche quella più adatta agli scalatori: nei suoi 252 km con 4000 metri di dislivello complessivi, La Decana prevede 11 côtes, la maggior parte delle quali negli ultimi 100 km; spesso e volentieri a fare la differenza è la Redoute, a 34 km dall’arrivo: muro di 1,6 km con pendenza media del 10% e picchi superiori al 20%.
Proprio sulla Redoute si sono decise le ultime tre edizioni della corsa: nel 2022 e 2023 fece la differenza Remco Evenepoel, mentre dodici mesi fa ha sferrato l’attacco decisivo Tadej Pogacar, grande favorito per confermarsi campione anche quest’anno. Côte des Forges e côte de la Roche-aux-Faucons sono poi gli ultimi sforzi prima della picchiata finale verso Liegi. Tradizionalmente ribattezzata anche “la corsa degli italiani” dato l’alto numero di emigrati del Belpaese che abitano nella zona di Liegi, vanta anche un palmares ricco per quanto riguarda le vittorie italiane: sono 12 in totale, dietro solo ai padroni di casa del Belgio, inarrivabili con 61. L’ultimo successo tricolore in Vallonia però risale al 2007 con Danilo Di Luca, e allo stato attuale sembra assai improbabile che in questa edizione possa spezzarsi il digiuno.

I favoriti della Liegi: Pogacar davanti a tutti
Come detto in precedenza, La Doyenne ha un solo grande favorito che è Tadej Pogacar. Lo sloveno punta ad alzare le braccia al cielo sul traguardo di Liegi indossando la maglia di campione iridato, impresa riuscita recentemente ad Evenepoel nel 2023 e prima ancora nella storia solamente a Moreno Argentin (1987) e al cannibale Eddy Merckx (1972 e 1975). Il fuoriclasse della UAE Emirates ha già vinto la Liegi-Bastogne-Liegi nel 2021 e 2024 e insegue il tris che gli permetterebbe di raggiungere i tre belgi Leon Houa, Alphons Schepers e Fred De Bruyne, dietro solo ad Argentin e Alejandro Valverde (a quota quattro) e a Merckx leader con cinque successi.
Pogi è parso straripante mercoledì alla Freccia Vallone, con l’assolo finale sul Muro di Huy che ha spazzato via tutti i dubbi dopo essere stato infilato da Skjelmose all’Amstel Gold Race di Pasqua. Lo sloveno può fare la differenza su pressoché ogni côte e sicuramente attaccherà per andare via in solitaria, ma probabilmente ha cerchiato con la matita rossa la ‘solita’ Redoute.
L’unico che può reggere il confronto con Pogacar sembra essere Remco Evenepoel, che la Liegi l’ha già vinta due volte. Il belga ha fugato tutte le incertezze sulle sue condizioni fisiche dopo il brutto incidente dello scorso dicembre rientrando con una vittoria alla Freccia del Brabante e con il terzo posto all’Amstel, ma nella parte finale della Freccia Vallone è parso poco brillante, chiudendo al nono posto finale. Ci si attende una risposta dal campione olimpico, ma sembra più probabile il podio di una vittoria.

Tanti outsider ma poche chance
Non mancano i possibili outsider, anche se per la sua conformazione la corsa tende a non prestarsi più di tanto alle sorprese, soprattutto quando sono in gara i maggiori calibri, come testimonia anche l’albo d’oro degli ultimi anni. In ogni caso ci proverà la Lidl-Trek, che dopo il successo di domenica scorsa di Mattias Skjelmose nella corsa della birra, punta sullo stesso danese ma anche su Thibau Nys e su Giulio Ciccone; la grande forza del team statunitense è proprio il lavoro di squadra, con il quale cercherà di isolare Pogacar ed Evenepoel.
Ha le carte in regola per giocarsela sulle côtes anche Ben Healy, al quale però manca lo spunto nel finale in caso di arrivo a ranghi ristretti. L’irlandese della EF è spesso incisivo in questi tipi di percorsi, e la top5 peraltro già raccolta alla Freccia Vallone è alla sua portata. Tom Pidcock (secondo nel 2023) è reduce dal terzo posto sul Muro di Huy e ha dimostrato una discreta gamba in salita, e ha dalla sua anche la grande abilità in discesa per puntare dritto al podio. Più indietro nella griglia di partenza Kevin Vauquelin (secondo alla Freccia) e Romain Bardet, secondo lo scorso anno e in uno degli ultimi balli della carriera (ha annunciato il ritiro dopo il Giro del Delfinato); infine vantano podi nella Doyenne anche Julian Alaphilippe, Santiago Buitrago, Quinten Hermans e Marc Hirschi.