[the_ad id=”445341″]
[the_ad id=”1132026″]
“Ho visto Julian che stava davvero male. Riusciva a malapena a respirare, non parlava e non si muoveva. Avevo l’impressione di essere l’unico lì a vedere che stava soffrendo e che la gara stava andando avanti senza badare a lui. Ho avuto paura che rimanesse lì, da solo, per sempre, temevo il peggio. Temevo che le sue vertebre fossero compromesse, che non potesse più camminare”. Questa la drammatica testimonianza di Romain Bardet, che a L’Équipe è tornato a raccontare quanto successo nella Liegi-Bastogne-Liegi 2022, quando si è fiondato a prestare soccorso a Julian Alaphilippe, rimasto inerme a terra dopo il maxi-incidente che ha coinvolto gran parte della carovana.
Bardet ha sottolineato quanto, secondo la sua visione, questo tipo di incidente sia da ricondurre alla troppa foga dei ciclisti, disposti a tutto pur di stare davanti: “Prima c’era una sorta di gentlemen agreement nel gruppo, di non prendere mai il posto di un corridore che pilota un compagno. Oggi invece tutti si intrufolano ovunque, sono pronti a tutto pur di farcela. Poi dopo quella caduta torno in strada e per poco non vengo colpito da un direttore sportivo in ammiraglia completamente pazzo che voleva tornare davanti nel gruppo. Sembrano prendere quella caduta come un normale momento di corsa, come se la competizione avesse comunque precedenza sul resto”, ha concluso il corridore del Team DSM.
[the_ad id=”1049643″]
[the_ad id=”668943″]
[the_ad id=”676180″]