Ciclismo

La lettera di Marco Pantani: “Ho la coscienza a posto”

Marco Pantani - Foto Hein Ciere CC BY 3.0

Durante la presentazione del libro “Pantani e’ tornato” di Davide De Zan” la madre di Marco Pantani, Tonina, ha diffuso il contenuto di una lettera scritta proprio da Marco. Eccone il contenuto: “Sono stato un pessimo bambino. Un selvaggio e a volte furbo. Ma la bici mi ha portato a conoscere la legge del dare e del raccogliere. Sono diventato discretamente onesto, la mia carriera e’ stata molto spezzettata dal mio poco feeling con la fortuna. Ma mi sono ritagliato con coraggio e sacrificio non tanto il danaro, ma un po’ di quella giusta gioia ma anche questa subito compressa dal mio personaggio che cresceva e convinceva. A Campiglio la Madonna non c’era quel giorno e ho pagato un prezzo che il mio ben che duro carattere non sopporta. Una macchia indelebile non troppo sincera. Sono con la coscienza, per cio’ che e’ Campiglio, pulito. E cio’ fa male ancora di piu’. Sono tornato a casa e tutto di cio’ che era possibile e’ accaduto”.

In seguito la mamma Tonina si è sfogata così: “Sono molto arrabbiata. Perché, dopo la notizia che e’ uscita, io non ho visto e non ho sentito nessuno, ne’ amici di squadra ne’ Federazione. Nessuno. E questo mi da’ molto fastidio”. La signora Pantani non nasconde il fastidio di non aver ricevuto nessuna chiamata da parte di personaggi del mondo dello sport dopo la pubblicazione dell’intercettazione del detenuto legato alla Camorra, in cui apertamente dice che fu la mafia a fermare il ciclista. “Vuol dire che hanno qualcosa da nascondere? Perché, se io sono pulito e non ho niente da nascondere, una telefonata, un qualcosa lo faccio. Allora mio figlio vuol dire che non interessa a nessuno? Non lo so, non riesco a capire il motivo” chiosa la mamma di Pantani. Dopo quello che è uscito adesso, avrei piacere ad andare fino in fondo e vedere in faccia queste persone. Non mi accontento. Ho saputo una cosa che immaginavo. Ora ho più certezza, la forza ce l’ho perché io ho fatto una promessa a Marco. Avrò fatto quello che dovevo fare, quando scopro tutto, quando vedo in faccia chi ha distrutto mio figlio. Mi da’ molto fastidio ciò che e’ stato detto dalla Procura di Forlì. O è credibile, oppure non lo è. Sembra che mi abbiano dato un accontentino e non lo accetto. Voglio andare avanti” ha concluso la signora Tonina.

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