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Il pagellone della Vuelta 2024: Roglic diesel, O’Connor e Soler lottatori

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Ciclismo generica - Foto Vincent Kalut

Volge al termine la 79ª edizione della Vuelta a Espana 2024. Quarta maglia rossa per Primoz Roglic, che a 35 anni ha messo in riga tutti i corridori di classificanella terza settimana. La maglia verde va a Groves, che approfitta del ritiro di Van Aert a causa di una caduta. La maglia a pois a Vine e la maglia bianca se la prende Skjelmose, che supera Lipowitz nelle ultime tappe. Ecco il pagellone complessivo delle ultime tre settimane.

ROGLIC (voto 10): il corridore della Bora-Hansgrohe parte bene, ma nella seconda settimana è costretto ad andare in difesa dopo gli acuti di O’Connor e Carapaz. Nella terza settimana risale come un diesel e chiude in testa con oltre due minuti di vantaggio dimostrando di essere il più resistente della compagnia, nonostante i 35 anni suonati. Quarta sinfonia in rosso dello sloveno della RedBull.

O’CONNOR (voto 9): il voto è per lui e per la sua squadra (Decathlon Mondiale), che è la vera sorpresa di questo 2024 (30 vittorie). Ha vinto una tappa ed è riuscito a conservare la maglia rosse per dieci tappe. Ha dato filo da torcere ai migliori ed è riuscito a difendere il secondo posto disputando una grande cronometro, nonostante non sia nelle sue corde. Ha lottato fino alla fine anche quando la maglia rossa non era più in discussione.

VAN AERT (voto 8.5): vince tre tappe dividendosi le volate con Groves e Pedersen. Fa più che il suo e perde la maglia verde a causa di una caduta che lo ha costretto al ritiro. Avrebbe potuto vincere anche più di tre tappe. La speranza è di rivederlo ancora attivo nei prossimi Grandi Giri

SOLER (voto 8): vince, meritatamente, il premio di miglior combattivo della corsa. Conferma l’annata d’oro della UAE Emirates, che riesce a piazzare Sivakov in top ten (9°) e Adam Yates appena fuori (12°) senza la necessità di fare classifica. Lo spagnolo chiude 41°, ma è sempre in fuga e compie un’autentica impresa vincendo nell’arrivo in salita tra la nebbia dei Laghi di Covadonga

GROVES (voto 8): la maglia verde alla fine se la merita. Vince anche lui tre tappe e regge fisicamente a una delle edizioni della Vuelta più sfiancanti. Non era scontato reggere fino alla fine.

LANDA (voto 5): è mancato l’acuto del corridore della Soudal Quick-Step, che si è affidata allo spagnolo in assenza della stella Evenepoel. Parte bene, ma crolla ad inizio terza settimana chiudendo all’ottavo posto. Non bastano gli scatti nelle volate di montagna per strappare la sufficienza.

ITALIANI (voto 5.5): Italia che esce ancora una volta senza vittorie in un Grande Giro. Il voto non è troppo basso perché pesa il ritiro, durante la prima settimana, dello sfortunato Antonio Tiberi, che avrebbe lottato per la maglia bianca con Skjelmose e Lipowitz. L’unico acuto è di Filippo Zana, che chiude secondo dietro a Soler ai Laghi di Covadonga. Cattaneo e Baroncini chiudono terzo e quarto nella cronometro finale.

KUSS (voto 4): l’assente ingiustificato di questa corsa. Il campione uscente non è mai stato in corsa e non ha mai neanche provato ad allungare nelle tappe di montagna. Chiude fuori dalla top ten e praticamente mai inquadrato. Non il migliore dei modi per essere spodestati. Si conferma la stagione drammatica della Visma.

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