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Le pagelle del Gran Trittico Lombardo 2020, che ha visto trionfare il team Astana con una doppietta straordinaria: vittoria in solitaria per Gorka Izaguirre, mentre l’altro spagnolo compagno di squadra Alex Aranburu ha regolato lo sprint per il secondo posto. A chiudere il podio dell’appuntamento che quest’anno ha riunito Agostoni, Bernocchi e Tre Valli è stato l’olimpionico di Rio 2016 Greg Van Avermaet che ha onorato l’impegno nel migliore dei modi. Segnali positivi però anche da Vincenzo Nibali, quinto al traguardo e tra i più attivi negli ultimi 30 chilometri.
LA CRONACA E L’ORDINE DI ARRIVO
Le pagelle
Team Astana, voto 10
Ripartenza in grande stile per la squadra kazaka, considerando anche il quinto posto di Fuglsang nella Strade Bianche. Oggi tutti aspettavano Lutsenko e invece nel momento decisivo a sorprendere gli avversari è la stoccata di Gorka Izaguirre: bravo, lucido e coraggioso lo spagnolo a lanciarsi lungo le strade bagnate dopo oltre 180 km di corsa. Alle sue spalle manca l’accordo e lui invece si invola deciso verso una vittoria davvero da applausi. Il trionfo viene completato dal secondo posto di Aranburu, un classe 1995 che conferma di essere un giovane assolutamente interessante.
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Greg Van Avermaet, voto 8
L’esperienza dell’oro di Rio 2016 si fa sentire, nonostante all’immediata vigilia accusasse la stanchezza della Strade Bianche. Che stesse bene lo si era capito quando i suoi gregari si erano messi all’inseguimento della fuga e nel finale è riuscito a rispondere agli allunghi di Nibali andando comunque a podio. I contendenti per la Sanremo sono avvisati, alla Classicissima ci sarà da fare i conti anche con Greg che non ha mai conquistato un podio sulla riviera ligure.
Michal Kwiatkowski, voto 7.5
Altro grandissimo nome che ha onorato al meglio il Gran Trittico Lombardo. Il polacco ex campione del mondo si dimostra per l’ennesima volta gran corridore: prima tira il gruppo lasciando presagire una sua messa a disposizione per Gianni Moscon, poi però quando i migliori restano da soli davanti c’è proprio lui. Gran motore, apparso decisamente più brillante rispetto alla Strade Bianche e lui la Sanremo l’ha già vinta nel 2017. Osservato speciale.
Vincenzo Nibali, voto 7,5
Le cadute e le difficoltà senesi avevano lasciato tanti dubbi e nessuna certezza sullo Squalo, incerto sulla partecipazione odierna fino a 24 ore prima del via. Nessuna frattura e via libera, dubbi subito fugati. Nel finale è lui con il forcing della sua Trek-Segafredo a ricucire sulla fuga e a provare l’allungo in salita. Manca l’accordo per rintuzzare l’attacco decisivo di Izaguirre, ma è un appunto che si può fare a tutti gli inseguitori. Anche per lui segnali incoraggianti in vista della Sanremo, dove il chilometraggio monstre di quasi 300 chilometri potrebbe far venir fuori tutte le qualità di fondo del siciliano. Vincenzo ci vorrà provare, poco ma sicuro.
Nicola Bagioli e Alessandro De Marchi, voto 7
Altri due italiani promossi. Bagioli è un classe 1995 che sta crescendo e che oggi è stato capace di rimanere con alcuni nomi del gotha del ciclismo contemporaneo. De Marchi, il “Rosso di Buja”, è ormai un esperto ma sempre solido corridore che anche al servizio di Van Avermaet riesce comunque a chiudere al nono posto convincendo come quasi sempre accade. Due generazioni a confronto, motivi diversi per sorridere all’inizio di questa strana ed intensa stagione.
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