In occasione del secondo e ultimo giorno di riposo, al Giro d’Italia è tempo di bilanci e previsioni verso quella che sarà l’ultima e decisiva settimana della Corsa Rosa numero 106. Inutile nascondersi, per vari motivi fino ad ora sono mancati lo spettacolo e le emozioni della lotta tra i pretendenti alla classifica generale. Tra casi Covid, un percorso forse troppo squilibrato in favore delle ultime tappe e condizioni meteo spesso sfavorevoli, fatta eccezione per qualche fuga che ha strappato applausi, il Giro ha rappresentato una continua escalation di delusioni e polemiche tra tifosi, appassionati e addetti ai lavori.
L’ideale storia d’amore tra il Giro e gli italiani, che va avanti da oltre un secolo, ha subito una prima incrinatura con l’attendismo totale dei big sull’arrivo del Gran Sasso. Poi a rincarare la dose ecco i casi Covid di Ganna ed Evenepoel, con quest’ultimo che ha lasciato in maglia rosa. Nei giorni seguenti ecco il “mutilamento” della tappa di Crans Montana tra mille polemiche e poi le maxi-fughe, con il gruppo che si disinteressa totalmente delle tappe e Geraint Thomas che lascia volentieri il simbolo del primato a un outsider come il buon Armirail. La tappa di Bergamo, che ha chiuso la seconda settimana, non ha visto cambiare il copione che è rimasto desolante e davvero poco incline allo spettacolo tanto atteso. Per carità, l’obiettivo finale è indossare la Rosa e salire sul podio domenica ai Fori Imperiali di Roma, ma aspettarsi qualcosa di più era più che lecito se non doveroso.
Cosa aspettarsi adesso dalla terza settimana? Il terreno per regalare spettacolo non manca, visto che la tappa di mercoledì a Caorle sarà l’unico momento di pausa in un menù che prevede gli arrivi di Monte Bondone, Val di Zoldo e Tre Cime di Lavaredo prima della durissima, inedita e decisiva cronoscalata al Monte Lussari. La lotta per le primissime posizioni sembra racchiusa a Geraint Thomas, Primoz Roglic e Joao Almeida, con Damiano Caruso quarto incomodo e tanti altri outsider che si spera proveranno a inserirsi.
Dopo tanta attesa e pochissime schermaglie, da domani qualcuno dovrà davvero provarci. Thomas e Roglic inseguono il primo Giro dopo aver già vinto rispettivamente Tour e Vuelta, Almeida deve dimostrare di non essere ancora un incompiuto regolarista e Caruso potrebbe avere il vantaggio di avere già conquistato un podio e dalla sua avrà sicuramente l’esperienza. Il gallese della Ineos Grenadiers avrà dalla sua una squadra sulla carta superiore, lo sloveno della Jumbo-Visma il suo spunto veloce. Attenzione anche ai gregari di Almeida e Caruso rispettivamente in UAE Emirates e Bahrain-Victorious, corridori di assoluto livello che potrebbero determinare con situazioni e attacchi ad ampio raggio. Parlare di attacchi dopo queste due prime settimane fa quasi sorridere, ma è quello che il popolo del ciclismo si augura e vuole.