[the_ad id=”10725″]
Il Giro d’Italia 2016 scatta venerdì da Apeldoorn, in Olanda; si tratta della dodicesima partenza dall’estero per la Corsa Rosa, giunta quest’anno alla 99ª edizione. Al via 198 corridori, suddivisi in 22 formazioni: alle 18 squadre World Tour (iscritte di diritto) si aggiungono le 4 Professional invitate dagli organizzatori (le italiane Bardiani – Csf, Nippo – Vini Fantini, Southeast – Venezuela e la russa Gazprom – Rusvelo). Scopriamole nel dettaglio.
AG2R LA MONDIALE
(DOMENICO POZZOVIVO, Guillaume Bonnafond, Axel Domont, Hubert Dupont, Patrick Gretsch, Hugo Houle, Blel Kadri, Matteo Montaguti, Jean Christophe Peraud; D.S. Arturas Kasputis)
Leader designato della formazione francese è Domenico Pozzovivo; la terribile caduta che la passata stagione lo costrinse al ritiro nel corso della terza tappa non è che un brutto ricordo, e lo scalatore lucano torna quest’anno al Giro con le consuete ambizioni di classifica. Al suo fianco, il quasi 39enne Jean Christophe Peraud, che due anni fa sorprese tutti conquistando un posto sul podio del Tour de France (secondo alle spalle di Vincenzo Nibali). I due potranno avvalersi, nelle tappe di montagna, dell’apporto di solidi gregari quali Guillame Bonnafond e Hubert Dupont, oltre a uomini da fughe come Blel Kadri e il nostro Matteo Montaguti.
ASTANA PRO TEAM
(VINCENZO NIBALI, Valerio Agnoli, Eros Capecchi, Jakob Fuglsang, Tanel Kangert, Bakhtiyar Kozhatayev, Davide Malacarne, Michele Scarponi, Andrey Zeits; D.S. Alexandr Shefer)
Vincenzo Nibali è indubbiamente l’uomo più atteso al via del Giro 2016. La Corsa Rosa ritrova lo Squalo dello Stretto, vincitore dell’edizione 2013, a tre anni di distanza da quel trionfo; nel mezzo, la conquista del Tour de France 2014 e un 2015 avaro di soddisfazioni (ma culminato con la prestigiosa vittoria del Lombardia). Nonostante la condizione – apparentemente poco invidiabile – palesata al recente Giro del Trentino e alla Liegi-Bastogne-Liegi, l’avvicinamento di Nibali al Giro si è svolto come da programma, e il Campione d’Italia non può non essere ascritto tra i favoriti d’obbligo, a caccia del bis in Maglia Rosa. La corazzata kazaka è interamente costruita attorno a lui, a partire dal fido luogotenente Michele Scarponi (vincitore del Giro 2011) e dagli altri connazionali Valerio Agnoli, Eros Capecchi e Davide Malacarne, per arrivare al danese Jakob Fuglsang e all’estone Tanel Kangert, corridori che in altre formazioni potrebbero covare legittime ambizioni di classifica.
BARDIANI – CSF
(STEFANO PIRAZZI, Simone Andreetta, Nicola Boem, Francesco Manuel Bongiorno, Giulio Ciccone, SONNY COLBRELLI, Mirco Maestri, Nicola Ruffoni, Paolo Simion; D.S. Stefano Zanatta)
Squadra giovane, composta da soli corridori italiani, ha in Stefano Pirazzi e Sonny Colbrelli gli uomini di maggiore esperienza e i principali punti di riferimento. Pirazzi è un attaccante mai domo, già vincitore in passato di una tappa e della classifica finale del Gran Premio della Montagna. Colbrelli è corridore dotato di un ottimo spunto veloce, adatto a dominare volate ristrette; quest’anno si è imposto al Gran Premio di Lugano e ha colto un eccellente terzo posto all’Amstel Gold Race vinta da Enrico Gasparotto, ma è ancora alla ricerca della prima vittoria di tappa al Giro. Un traguardo già centrato invece da Nicola Boem (vincitore lo scorso anno, al termine di una lunga fuga, in quel di Forlì), che, al pari di Manuel Bongiorno, vedremo spesso impegnato in attacchi da lontano. Velocista della squadra è Nicola Ruffoni. Nelle ultime edizioni la Bardiani si è spesso distinta per aver saputo animare più volte la corsa e – c’è da scommetterci – così sarà anche quest’anno.
BMC RACING TEAM
(DARWIN ATAPUMA HURTADO, ALESSANDO DE MARCHI, Silvan Dillier, Stefan Küng, Daniel Oss, Manuel Quinziato, Joseph Rosskopf, Manuel Senni, Rick Zabel; D.S. Fabio Baldato)
La squadra svizzera si presenta con una formazione priva di un vero e proprio leader (complice il forfait di Philippe Gilbert), ma sicuramente in grado di dire la propria su vari terreni. Chiamato a porsi in evidenza nelle tappe di alta montagna è lo scalatore colombiano Darwin Atapuma. Nutrita la presenza di corridori italiani (oltre al direttore sportivo, Valerio Piva), con il sempre combattivo Alessandro De Marchi, il trentino Daniel Oss e l’esperto Manuel Quinziato a tenere alti i nostri colori, al pari del giovane Manuel Senni. I prospetti interessanti non mancano: su tutti, il 22enne svizzero Stefan Küng e il figlio d’arte Rick Zabel (22 anni anche per lui), velocista della squadra.
CANNONDALE PRO CYCLING TEAM
(RIGOBERTO URAN URAN, Alberto Bettiol, Nathan Brown, André Fernando S.M. Cardoso, Simon Clarke, Joseph Lloyd Dombrowski, DAVIDE FORMOLO, Moreno Moser, Ramunas Navardauskas; D.S. Fabrizio Guidi)
Dopo due secondi posti consecutivi e un 2015 ben al di sotto delle aspettative, Rigoberto Uran tenta nuovamente l’assalto alla Maglia Rosa. Il forte corridore colombiano può contare sull’apporto, tra gli altri, di uno dei giovani più promettenti del movimento italiano, quel Davide Formolo capace lo scorso anno – al debutto nella Corsa Rosa – di imporsi nella tappa di La Spezia. C’è poi Moreno Moser, talento finora mai sbocciato del tutto e chiamato al riscatto dopo alcune stagioni opache. Il forte passista lituano Ramunas Navardauskas e l’australiano Simon Clarke – entrambi in evidenza nelle scorse edizioni del Giro – sono i compagni deputati ad assistere Uran nelle frazioni pianeggianti, mentre lo statunitense Joseph Dombrowski (vincitore di un Giro d’Italia tra i dilettanti) e il portoghese André Cardoso sono chiamati a supporto del capitano quando la strada sale.
TEAM DIMENSION DATA
(IGOR ANTON HERNANDEZ, Omar Fraile Matarranz, Songezo Jim, Merhawi Kudus Ghebremedhin, KRISTIAN SBARAGLI, Kanstantsin Siutsou, Jay Robert Thomson, Johann Van Zyl, Jacobus Venter; D.S. Jens Zemke)
Primo team africano a prendere parte al Giro d’Italia in novantanove edizioni della corsa, e questo è già di per sé motivo di orgoglio. L’atleta di riferimento è Igor Anton, scalatore basco che nel 2011 seppe “domare” lo Zoncolan, ma che da allora non ha più saputo esprimersi su quei livelli. Corridore di grande esperienza è anche il bielorusso Kanstantsin Siutsou, vincitore di una tappa (in quel di Bergamo) nel 2007. Fa parte della formazione anche un italiano, il velocista Kristian Sbaragli, che lo scorso anno si impose in una tappa alla Vuelta.
ETIXX – QUICK-STEP
(BOB JUNGELS, GIANLUCA BRAMBILLA, David De La Cruz Melgarejo, MARCEL KITTEL, Fabio Sabatini, Pieter Serry, Matteo Trentin, Carlos Verona Quintanilla, Lukasz Wisniowski; D.S. Davide Bramati)
Lo squadrone belga che storicamente ha nelle classiche – piuttosto che nei grandi giri – la propria vocazione, si presenta al Giro 2016 con uno dei migliori velocisti in circolazione, il tedesco Marcel Kittel. Assurto al rango di “re degli sprint” dopo alcune stagioni strepitose, Kittel è reduce da un’annata estremamente deludente; ma i numerosi successi già ottenuti in questo inizio di 2016 fanno presagire che al Giro sarà grande protagonista delle volate. A comporre il suo “treno” anche gli italiani Matteo Trentin e Fabio Sabatini. Gianluca Brambilla, invece, proverà a ritagliarsi il proprio spazio, al pari del promettente Bob Jungels, 23enne campione nazionale lussemburghese, in evidenza quest’anno alla Tirreno-Adriatico (conclusa sul terzo gradino del podio).
FDJ
(ARNAUD DEMARE, Arnaud Courteille, Mickael Delage, Murilo Antonio Fischer, Alexandre Geniez, Ignatas Konovalovas, Olivier Le Gac, Marc Sarreau, Benoit Vaugrenard; D.S. Frederic Guesdon)
La storica formazione transalpina ha nel velocista Arnaud Demare, vincitore quest’anno (non senza polemiche, legate a un presunto traino) della Milano-Sanremo, l’atleta di riferimento. Deputato a guidarlo nella miglior posizione per disputare gli sprint, l’esperto brasiliano Murilo Fischer. Proverà a ottenere un buon piazzamento in classifica generale, invece, Alexandre Geniez, già nono lo scorso anno.
GAZPROM – RUSVELO
(ALEXANDR KOLOBNEV, Artur Ershov, SERGEY FIRSANOV, Alexander Foliforov, Artem Ovechkin, Aleksey Rybalkin, Ivan Savitskiy, Alexander Serov, Andrey Solomennikov; D.S. Sergei Ivanov)
Composta da soli corridori russi, la formazione invitata (un po’ a sorpresa) dagli organizzatori ha in Alexandr Kolobnev – per due volte medaglia d’argento al Mondiale – l’uomo di maggiore esperienza. Da seguire con particolare interesse Sergey Firsanov, capace quest’anno di conquistare la Settimana Internazionale Coppi e Bartali e il Giro dell’Appennino.
IAM CYCLING
(MATTEO PELUCCHI, Matthias Brändle, Stefan Denifl, Heinrich Haussler, Leigh Howard, Roger Kluge, Vegard Stake Laengen, Lawrence Warbasse, Marcel Wyss; D.S. Mario Chiesa)
La squadra svizzera si affida soprattutto alle volate del nostro Matteo Pelucchi, quest’anno ancora a secco di vittorie. Altro uomo veloce è l’australiano Heinrich Haussler, che tuttavia da tempo non riesce a esprimersi su livelli importanti. Da segnalare la presenza di validi passisti quali Matthias Brändle (che anni fa detenne, per qualche mese, il Record dell’Ora) e Roger Kluge.
LAMPRE – MERIDA
(DIEGO ULISSI, Valerio Conti, Roberto Ferrari, Ilia Koshevoy, SACHA MODOLO, Mathej Mohoric, Manuele Mori, PRZEMYSLAW NIEMEC, Simone Petilli; D.S. Orlando Maini)
Unica squadra rimasta a tenere alta la bandiera italiana nel circuito World Tour, la Lampre – Merida si presenta ai nastri di partenza del Giro 2016 con l’obiettivo di ripetere gli eccellenti risultati della scorsa edizione, nelle quale portò a casa quattro tappe. Atleta di riferimento è Diego Ulissi; il livornese non ha ancora vinto in questo 2016, ma è proprio al Giro d’Italia che in passato ottenne i suoi migliori risultati, conquistando quattro vittorie di tappa (una nel 2011, due nel 2014, una lo scorso anno). La squadra può contare anche sulle volate di Sacha Modolo, chiamato a confermarsi dopo l’ottimo Giro 2015 in cui, dopo anni di amari piazzamenti, vinse finalmente due tappe; fondamentale sarà in tal senso l’apporto del suo “apripista” Roberto Ferrari, oltre che di Manuele Mori, corridore di grande esperienza. L’uomo più atteso sulle salite è il polacco Przemysław Niemiec, recente vincitore di una tappa al Giro di Turchia.
LOTTO SOUDAL
(TIM WELLENS, Lars Ytting Bak, Sean De Bie, ANDRÉ GREIPEL, Adam Hansen, Pim Lighthart, MAXIME MONFORT, Jürgen Roelandts, Jelle Vanendert; D.S. Bart Leysen)
Lo storico team belga si presenta compatto su più fronti. In primis, le volate, dove il tedesco André Greipel è atteso a spettacolari duelli con il connazionale Marcel Kittel; tra gli uomini chiamati a lanciare i suoi sprint, il belga Jürgen Roelandts. A ottenere un buon piazzamento in classifica proverà Maxime Monfort (undicesimo lo scorso anno), mentre Jelle Vanendert (in evidenza qualche anno fa al Tour de France) è reduce da diverse stagioni anonime ed è chiamato a un possibile riscatto. Grande attesa poi per Tim Wellens, apparso in grande spolvero quest’anno. Da segnalare inoltre la presenza del danese Lars Bak, che qualcuno ricorderà vincitore anni fa in quel di Sestri Levante. Last but not least, lo stacanovista australiano Adam Hansen, che dalla Vuelta 2011 ha preso parte ininterrottamente a ogni singola edizione dei tre grandi giri, portandoli sempre a compimento (e togliendosi peraltro la soddisfazione di conquistare una tappa al Giro 2013 e una all’ultima Vuelta).
MOVISTAR TEAM
(ALEJANDRO VALVERDE BELMONTE, Andrey Amador Bikkazakova, Carlos Betancur, José Herrada Lopez, Javier Moreno Bazan, José Joaquín Rojas Gil, Rory Sutherland, Jasha Sütterlin, GIOVANNI VISCONTI; D.S. José Luis Jaimerena)
Meglio tardi che mai. A 36 anni suonati, Alejandro Valverde si appresta a fare il suo debutto al Giro d’Italia (mentre l’altro big della squadra, il colombiano Nairo Quintana, tenterà un nuovo assalto alla Maglia Gialla del Tour). Il campione spagnolo, del resto, sta vivendo una seconda giovinezza: salito per la prima volta sul podio al Tour de France lo scorso anno, in questo ha già vinto diverse corse, tra cui la sua quarta Freccia Vallone (terza consecutiva) e va annoverato di diritto tra i principali contendenti alla Maglia Rosa finale. Al suo fianco nelle frazioni più impegnative, sono attesi il costaricano Andrey Amador, l’anno scorso sorprendentemente quarto in classifica generale, il fido connazionale José Herrada, il colombiano Carlos Betancur e il siciliano Giovanni Visconti, “Miglior scalatore” della passata edizione della Corsa Rosa. In squadra anche lo spagnolo J.J. Rojas, atleta dotato di un ottimo spunto veloce.
NIPPO – VINI FANTINI
(DAMIANO CUNEGO, Giacomo Berlato, Alessandro Bisolti, GREGA BOLE, Iuri Filosi, Eduard Michael Grosu, Riccardo Stacchiotti, Genki Yamamoto, Gianfranco Zilioli; D.S. Stefano Giuliani)
Faro della formazione italo-giapponese è ovviamente Damiano Cunego; sembra passata un’eternità da quel 2004 in cui l’allora 22enne veronese incantò l’Italia intera trionfando al Giro. Da allora non ha più saputo ripetersi, pur cogliendo tuttavia risultati di assoluto prestigio; ormai non più in grado di ambire a un elevato piazzamento in classifica generale, darà sicuramente battaglia nelle tappe di montagna, attaccando da lontano a caccia di quella vittoria di tappa che al Giro gli manca proprio da quell’annata strepitosa. Altro corridore da tenere in considerazione è lo sloveno Grega Bole, vincitore quest’anno a inizio stagione del Gran Premio Costa degli Etruschi.
ORICA – GREENEDGE
(JOHAN ESTEBAN CHAVES RUBIO, Sam Bewley, CALEB EWAN, Michael Hepburn, Damien Howson, Luka Mezgec, Ruben Plaza Molina, Svein Tuft, Amets Txurruka; D.S. Matthew White)
La squadra australiana presenta diversi corridori da seguire con attenzione, a cominciare da Esteban Chaves, giovane scalatore colombiano chiamato quest’anno al salto di qualità, dopo gli ottimi risultati ottenuti alla Vuelta la scorsa stagione (due vittorie di tappa e quinto posto finale). A scortarlo nelle tappe di montagna, saranno verosimilmente gli spagnoli Rubén Plaza e Amets Txurruka. Sul fronte delle volate, fari puntati su Caleb Ewan, 22enne sprinter australiano, ma anche sullo sloveno Luka Mezgec, che due anni fa si aggiudicò la frazione conclusiva del Giro, con arrivo a Trieste. Per il resto, squadra composta da passisti, tra i quali spicca il canadese Svein Tuft, che due anni fa indossò la prima maglia rosa della corsa.
TEAM GIANT – ALPECIN
(TOM DUMOULIN, Nikias Arndt, Bert De Backer, Chad Haga, Cheng Ji, Tobias Ludvigsson, Georg Preidler, Tom Stamsnijder, Albert Timmer; D.S. Marc Reef)
Tra i corridori più attesi al via del Giro che parte dall’Olanda, anche l’atleta di casa Tom Dumoulin, autore lo scorso anno di una sorprendente Vuelta a España (nella quale contese a lungo a Fabio Aru il simbolo del primato, prima di cedere nell’ultima tappa di montagna). Il 25enne olandese, grande specialista delle prove contro il tempo, in questo Giro avrà dalla sua in particolare la nona frazione, la cronometro di 40,5 km nella terra del Chianti; resta tuttavia da verificare la sua tenuta sulle più impegnative frazioni d’alta quota, specie nella terza settimana di corsa. Benché orfana di Marcel Kittel (salpato per altri lidi) e John Degenkolb (a causa del grottesco incidente che ha visto coinvolti lui e alcuni compagni durante un allenamento a inizio stagione), la squadra è attrezzata anche sul versante degli sprint, avendo in Nikias Arndt l’uomo di punta; questi potrà avvalersi del medesimo treno che così tante volte ha scortato alla vittoria Kittel e Degenkolb nelle passate stagioni.
TEAM KATUSHA
(REIN TAARAMAE, Maxim Belkov, Pavel Kochetkov, Viacheslav Kuznetzov, Alexander Porsev, Egor Silin, Alexey Tsatevitch, Anton Vorobyev, ILNUR ZAKARIN; D.S. Dimitri Konyshev)
Con il principale leader della squadra Joaquim “Purito” Rodriguez dirottato su Tour e Vuelta, i capitani della squadra russa al Giro saranno l’estone Rein Taaramae e il russo Ilnur Zakarin. Quest’ultimo, in particolare, seppe mettersi in evidenza lo scorso anno conquistando la tappa di Imola, oltre che il Giro di Romandia; una corsa, quella nella Svizzera romanda, che lo ha visto protagonista anche nell’edizione appena conclusa, in cui ha concluso al quarto posto.
TEAM LOTTO NL – JUMBO
(STEVEN KRUIJSWIJK, ENRICO BATTAGLIN, Twan Castelijns, Moreno Hofland, Martijn Keizer, Primoz Roglic, Bram Tankink, Maarten Tjallingii, Jos Van Emden; D.S. Jan Boven)
La squadra olandese ha in Steven Kruijswijk, tra i protagonisti della passata edizione, il leader che punta alla classifica generale (l’anno scorso terminò al settimo posto). Attesa anche per il vicentino Enrico Battaglin (alla prima esperienza in una squadra World Tour), che proprio alla Corsa Rosa ha ottenuto i migliori risultati della carriera, con due tappe vinte.
TEAM SKY
(MIKEL LANDA MEANA, Ian Boswell, Philip Deignan, Sebastian Henao Gomez, Christian Knees, David Lopez Garcia, Mikel Nieve, Nicholas Roche, ELIA VIVIANI; D.S. Dario Cioni)
Lasciata l’Astana, Mikel Landa è approdato nella corazzata britannica, con la quale potrà correre il Giro da leader assoluto, libero da quegli ordini di scuderia che lo scorso anno ne limitarono il rendimento; chiuse terzo in classifica generale, ma fu probabilmente l’unico in grado di impensierire Alberto Contador sulle grandi salite. Quest’anno si ripresenta al Giro con l’ambizione di migliorare ulteriormente quel piazzamento, senza fare alcun mistero di puntare al bersaglio grosso; la vittoria del recente Giro del Trentino ne attesta l’eccellente stato di forma e fa di lui uno dei grandi favoriti alla Maglia Rosa finale. In montagna lo scalatore basco potrà contare sull’apporto di validi gregari, quali i connazionali Mikel Nieve e David Lopez, l’irlandese Philip Deignan, il colombiano Sebastian Henao e, soprattutto, l’irlandese Nicholas Roche (figlio d’arte). Non ci sarà invece Sergio Henao, sospeso in attesa che si faccia chiarezza su una presunta violazione delle regole antidoping. Lo sprinter veronese Elia Viviani proverà invece a ritagliarsi il proprio spazio negli arrivi a ranghi compatti.
TINKOFF
(RAFAL MAJKA, Manuele Boaro, Pavel Brutt, Jesus Hernandez Blazquez, Jay McCarthy, Pawel Poljanski, Ivan Rovny, Evgeny Petrov, Matteo Tosatto; D.S. Bruno Cenghialta)
Alberto Contador, vincitore della scorsa edizione, quest’anno ha preferito puntare su Tour e Vuelta. Così i gradi di capitano al Giro sono appannaggio del polacco Rafal Majka, già autore in passato di ottime prestazioni in tutte e tre le grandi corse a tappe; spicca in particolare il terzo posto ottenuto lo scorso anno alla Vuelta, mentre al Giro vanta un sesto nel 2014. A dargli man forte, una squadra che presenta scalatori (come lo spagnolo Jesus Hernandez, “fedelissimo” di Contador), ma anche uomini forti sul passo quali i russi Pavel Brutt e Evgeny Petrov e i nostri Manuele Boaro e Matteo Tosatto. Quest’ultimo, a quasi 42 anni, non ha alcuna intenzione di appendere la bici al chiodo e la sua esperienza rimane fondamentale al servizio del capitano di turno.
TREK – SEGAFREDO
(RYDER HESJEDAL, Eugenio Alafaci, Jack Bobridge, FABIAN CANCELLARA, Marco Coledan, Laurent Didier, GIACOMO NIZZOLO, Boy Van Poppel, Riccardo Zoidl; D.S. Adriano Baffi)
La formazione statunitense ha in Ryder Hesjedal (vincitore a sorpresa del Giro 2012) il leader designato per puntare alla classifica generale; il canadese, lo scorso anno quinto e più volte in evidenza, tenterà di conquistare un altro piazzamento di rilievo. Giacomo Nizzolo, invece, è il velocista della squadra, e proverà, dopo gli innumerevoli secondi posti collezionati gli anni scorsi, a conquistare la tanto agognata vittoria di tappa alla Corsa Rosa; per farlo si avvarrà di un treno composto, tra gli altri, dai connazionali Eugenio Alafaci e Marco Coledan. Il Giro di quest’anno dovrebbe rappresentare inoltre l’ultima occasione per ammirare sulle strade italiane Fabian Cancellara: il campione svizzero – tra i più forti cronoman della sua generazione – ha infatti annunciato l’addio a fine stagione; avrà la possibilità, eventualmente vincendo la crono inaugurale, di indossare quella maglia rosa che ancora manca alla sua collezione.
WILIER – SOUTHEAST
(FILIPPO POZZATO, Julen Amezqueta Moreno, MANUEL BELLETTI, Liam Bertazzo, Matteo Busato, JAKUB MARECZKO, Daniel Martinez, Christian Rodriguez Martin, Eugert Zhupa; D.S. Luca Scinto)
La squadra diretta da Luca Scinto presenta un certo numero di corridori italiani, in grado di animare la corsa con attacchi da lontano. Ma l’uomo più rappresentativo è senza dubbio Filippo Pozzato, che da tempo ormai non coglie risultati di prestigio; mentre le primavere passano, diventa sempre più difficile aspettarsi un’inversione di tendenza da parte del corridore veneto. Il romagnolo Manuel Belletti, vincitore qualche anno fa di una bella frazione sulle strade di casa (e nel ricordo di Marco Pantani, con arrivo a Cesenatico) è l’uomo deputato a tentare la fortuna negli sprint. Da tenere in considerazione anche Jakub Mareczko (di origini polacche, ma italiano a tutti gli effetti), fresco vincitore di una tappa al Giro di Turchia.