Senza freni inibitori. Non ci sono più aggettivi possibili per Tadej Pogacar, che non si è accontentato di venire a vincere il Giro d’Italia per poi provare a fare doppietta col Tour come Pantani, ma ha deciso di dominare in lungo e in largo l’edizione numero 107 della corsa rosa: ecco allora le pagelle della sedicesima tappa, vinta ancora una volta dal corridore sloveno, che si è preso pure il lusso, arrivando di nuovo in solitaria con un’azione nel finale al punto giusto, di elencare con le dita della mano i cinque trionfi per lui nel giro di diciotto giorni: cinque successi in sedici frazioni, praticamente ne ha vinta una ogni tre e sembra non avere intenzione di fermarsi, con la classifica generale sempre più nelle sue mani quando mancano cinque tappe alla conclusione di un Giro senza storia, per colpa, ma soprattutto per merito, di un fenomeno di quelli veri.
E’ anche una tappa piena di polemiche: a causa del maltempo, è stato più volte modificato e accorciato il percorso, ma oggi il colpo di scena con l’accordo verbale disatteso – stando alla versione di RCS – dai corridori, che non si sono presentati al nuovo via scelto per evitare complicazioni climatiche. La partenza, dunque, è slittata fino a ben oltre l’ora di pranzo, con 118 km da percorrere e un grande Alaphilippe mattatore sull’ultima salita, prima però di crollare sotto i colpi degli uomini di classifica e di un uomo che fa classifica a se come Pogacar. Di seguito ecco allora le pagelle.
LE PAGELLE DELLA SEDICESIMA TAPPA
TADEJ POGACAR voto 10 Non ci si stanca mai di celebrare un campione come Tadej. Si prende la quinta vittoria, domina, cannibalizza la corsa, e soprattutto non si risparmia: potrebbe gestire agevolmente quest’ultima settimana, invece va all’attacco perché sulle sue strade, con condizioni peraltro al limite, lui vuole vincerle tutte. E poi, quasi pavoneggiandosi, ma ne ha ben donde, elenca al traguardo le cinque vittorie. Poi dona la maglia rosa di oggi a Pellizzari, per fargli capire che lui era costretto a vincere anche oggi, perché è uno sport competitivo, ma l’avrebbe meritata il più giovane collega. Come non volergli bene.
GIULIO PELLIZZARI voto 9 Grandissimo passo in salita per questo giovane azzurro: può dire la sua nei prossimi anni, ha messo in luce delle ottime doti da scalatore e giunge secondo al traguardo, il primo degli umani. Peccato perché a cinquecento metri dalla fine la vittoria era sua. I complimenti restano lo stesso, del resto è il corridore più giovane della compagnia. Da applausi.
DANIEL MARTINEZ voto 8 Arriva insieme a Pellizzari con sedici secondi di ritardo da Pogacar, praticamente nulla considerando i distacchi presi da altri. E’ dunque una giornata che dice bene, benissimo, al colombiano della Bora.
CHRISTIAN SCARONI voto 8 Anche lui tiene il passo dei migliori e prende 31 secondi da Pogacar, arrivando quarto in una tappa regina ma mozzata dal maltempo. Se la ricorderà.
ANTONIO TIBERI voto 7.5 Buona prova per l’azzurro di punta per la classifica generale. Arriva quinto oggi e quinto è nella graduatoria, può ancora lottare per il podio ma servirà qualche attacco spregiudicato nei confronti di Thomas e O’Connor, che oggi non hanno certo saputo tenere le sue ruote.
JULIAN ALAPHILIPPE voto 7 Se si cerca spettacolo, citofonare QuickStep e chiedere del francese. Eccezionale la sua fuga, meritava forse maggior fortuna ma è conscio di aver già lasciato il segno in questo Giro.
GERAINT THOMAS e BEN O’CONNOR voto 6 Escono ridimensionati da questa tappa: condizioni al limite, salita per scalatori puri, ed ecco che si fanno staccare dai vari Tiberi, Pellizzari e ovviamente da Pogacar. Il britannico scivola così al terzo posto della generale, quarto l’australiano che ha anche criticato aspramente RCS per la gestione di questa giornata.