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Campo Imperatore incorona il coraggio di Davide Bais. La settima tappa del Giro d’Italia 2023, una delle frazioni regine di questa edizione con la scalata al Gran Sasso, si chiude con una splendida vittoria azzurra, quella di un giovane corridore che mai aveva vinto fin qui, nemmeno negli anni precedenti al passaggio al professionismo: corona un sogno il ciclista della Eolo-Kometa, lui che è fratello d’arte visto che nello stesso team c’è anche Mattia. E come lui, Davide è uno specialista delle fughe, un habitué dei tentativi da lontano, e oggi è stata un’impresa splendida per come si è concretizzata. 215 km in fuga, l’inizio sotto la pioggia battente, l’arrivo in quota con la neve e tanto freddo. Una vittoria lì dove hanno trionfato Yates, Garzelli, Pantani per fare alcuni nomi in perfetto climax.
Un’impresa vera e propria, forse inaspettata perché il talento non basta spesso e volentieri per mandare in porto la fuga e soprattutto regolare allo sprint gli altri due battistrada, in primis Petilli. E’ il giorno di Davide Bais, e nulla più, perché i big non si muovono e soltanto a cinquanta metri dalla fine Evenepoel tenta timidamente di mettersi in mostra, subito chiuso da Roglic in quella che è stata un’inutile volata per il quarto posto. Ci sarà tempo nei prossimi giorni, ma oggi è una mezza delusione per chi si aspettava le mezze scaramucce, e così Leknessund resta in rosa. Andiamo a scoprire i voti ai protagonisti.
DAVIDE BAIS voto 10 Perché non si può dare di più. Prima vittoria da professionista, se la prende su una tappa iconica di questa edizione. Soddisfazione incredibile a 25 anni e persino la maglia azzurra, non quella della Eolo ma quella del migliore sulla montagna. E’ il giorno più bello della sua vita, almeno quella sportiva.
MATHIAS VACEK voto 8 Grande azione la sua in fuga con i due italiani, nel finale gli mancano le gambe ma solo applausi per il secondo tempo. Voleva smettere, ora è tornato vicino alla vittoria: emozionante.
SIMONE PETILLI voto 8 Anche lui da premiare per la fuga andata in porto, è lui con coraggio ad attaccare per primo, ma troppo presto e la paga. Dovrà migliorare a livello tattico.
ANDREAS LEKNESSUND voto 7 Non rischia, tiene bene in salita e conserva ancora la maglia rosa. Giornata perfetta per lui, non molla nulla.
REMCO EVENEPOEL e PRIMOZ ROGLIC voto 6 Non tentano nulla sulle importanti pendenze di oggi, l’allungo nel finale di Evenepoel, che non fa ovviamente male a Roglic, ha poco senso. Troppo tatticismo, ma non è solo colpa loro. Per accendere il Giro serviranno allora le Alpi.
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