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Alberto Dainese e la sua giornata di gloria: le pagelle della diciassettesima tappa del Giro d’Italia 2023 che si conclude con una volata strepitosa risolta al fotofinish a favore del corridore originario dei Colli Euganei, quindi dietro l’angolo rispetto all’arrivo di Caorle. Ed è una bella storia la sua, velocista DSM ma nemmeno unico del team, che però oggi punta su di lui anche per premiarlo dopo gli incredibili sforzi patiti domenica in una giornata di inferno, nella quale per problemi intestinali si è fermato dieci volte, ha messo il piede a terra, era quasi pronto a ritirarsi.
Poi, con coraggio e voglia di lottare, è arrivato per ultimo al traguardo, lo ha fatto 44 minuti dopo il vincitore, di pari passo con la macchina del fine corsa e col rischio di sforare il tempo massimo. E’ rimasto in sella, ce l’ha fatta ad arrivare a una frazione da circoletto rosso e l’ha vinta: solo applausi, così come per Jonathan Milan, che sarà sì l’eterno secondo, ma ha comunque vinto una tappa ed è padrone incontrastato della classifica della maglia ciclamino. Di seguito ecco i voti.
ALBERTO DAINESE voto 10 e lode – Da applausi, davvero: non è facile passare dall’ultimo posto di domenica con più volte la tentazione di ritirarsi alla grande vittoria di oggi in volata. Che esempio, se la meritava: la risposta del ciclismo a quanto di brutto accaduto venerdì scorso.
JONATHAN MILAN voto 9 – E’ vero, in molti potrebbero definirlo l’eterno secondo. Ma essere sempre lì non è facile ed è l’unico con questa costanza. Forse dovrebbe rivedere i timing, fatto sta che rinforza la maglia ciclamino e comunque una vittoria se l’è già presa.
MICHAEL MATTHEWS voto 7 – Parte di spunto e viene però beffato al fotofinish: ha aperto le danze, ma non ha avuto la gamba giusta. Solo podio.
GERAINT THOMAS, JOAO ALMEIDA, PRIMOZ ROGLIC sv – Oggi davvero nessun momento di gloria per i big, che dopo aver dato finalmente un po’ di spettacolo ieri si sono presi una giustificata giornata di riposo in una frazione pianeggiante. Ma già da domani ce li aspettiamo attivi, si decide il Giro in un trittico da urlo.
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