Va in archivio anche la sedicesima tappa del Giro d’Italia 2023 che, sul Monte Bondone, fa registrare lo spettacolare successo del portoghese Joao Almeida. Una vittoria meritata per colui che ha smosso le acque in questa attesissima tappa di salita e che sul traguardo ha preceduto Geraint Thomas. Anche il britannico è protagonista di una grande tappa e il secondo posto ottenuto gli consente di tornare ad indossare la maglia rosa a pochi giorni dalla fine del Giro. Non brilla particolarmente Primoz Roglic, che perde qualche secondo dagli altri due e dovrò cercare la migliore condizione nei prossimi giorni se vorrà lottare per la vittoria finale. Si stacca anche Damiano Caruso che, nonostante le difficoltà, recupera due posizioni in classifica generale e si porta ai piedi del podio virtuale.
SEDICESIMA TAPPA: PERCORSO E ALTIMETRIA
I TELECRONISTI E I COMMENTATORI DEL GIRO 2023
GIRO D’ITALIA 2023: IL CALENDARIO COMPLETO
JOAO ALMEIDA 10
Il portoghese della UAE Emirates si dimostra uno dei più in forma nel gruppo dei migliori e, nel momento decisivo, prende subito in mano il controllo delle operazioni staccando tutti gli avversari, ad eccezione di Geraint Thomas. Nell’ultimo tratto, però, il corridore lusitano è più veloce e sfrutta questo fattore per portare a casa una prestigiosa vittoria sul Monte Bondone, portandosi anche al secondo posto nella classifica generale.
GERAINT THOMAS 9
Il britannico resta nell’ombra per quasi l’intera corsa, facendo fare il lavoro sporco alla UAE Emirates, ma quando Almedia scatta sul Monte Bondone è l’unico che riesce a restargli incollato. Peccato per la vittoria di tappa sfumata, ma come ‘consolazione’ c’è il ritorno in maglia rosa, che questa volta potrebbe essere definitivo. Thomas, infatti, ha dimostrato un’ottima condizione e punta a difendere il primato fino a Roma.
SEPP KUSS E EDDIE DUNBAR 8
Lo statunitense della Jumbo Visma si conferma con uomo fondamentale per la sua squadra e per il capitano Primoz Roglic, incappato in un giornata tutt’altro che perfetta. Se lo sloveno non ha perso troppi secondi da Almeida e Thomas il merito è senza ombra di dubbio di Kuss. Ottima anche la prestazione di Dunbar che, per qualche minuto, ha accarezzato la possibilità di successo.
FILIPPO ZANA E CHRISTIAN SCARONI 7,5
I due ciclisti italiani prendono parte alla fuga e si distinguono rispetto agli altri per delle importanti azioni che, seppur inutili ai fini della vittoria, nobilitano sicuramente la loro corsa. Prima Scaroni e poi soprattutto Zana, che riesce a fare un tratto della salita finale con i migliori del gruppo.
PRIMOZ ROGLIC 7
Lo sloveno, nonostante abbia perso qualche secondo da Thomas ed Almeida, è riuscito a salvare il salvabile in una giornata che non l’ha visto protagonista. Il tempo per rifarsi c’è tutto e resta in scia quest’oggi era determinante per non compromettere il resto della sua corsa rosa.
DAMIANO CARUSO 6
Il corridore della Bharain Victoriuos fa quel che può per restare insieme ai migliori, ma ad un certo punto si vede costretto ad abdicare. Come al solito Damiano sale del suo passo, nonostante perda più di un minuto dai suoi rivali, si mette alle spalle tutto il resto della compagnia balzando al quarto posto della classifica generale. Il podio è complicato, ma non impossibile.
BRUNO ARMIRAIL 6
Il francese lotta come un leone in una tappa in cui, in un giorno qualsiasi, si sarebbe probabilmente staccato dopo pochi chilometri. Invece questa volta, pur sapendo di non poter difendere la maglia rosa, dà il massimo ed onora il simbolo del primato, come dimostrato ampiamente dalle sue smorfie durante le salite.