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Terzo e ultimo giorno di riposo per il Giro d’Italia 2022, che si appresta a vivere da domani l’ultima settimana. Una sei giorni che si preannuncia davvero imperdibile, con l’incertezza che regna ancora sovrana e tanti corridori che possono ancora sognare il podio finale e perchè no il trionfo al termine della cronometro conclusiva in programma domenica a Verona. La seconda settimana ha portato la maglia rosa sulle spalle di Richard Carapaz, che ha spodestato il generosissimo Juanpe Lopez il quale può comunque provare a resistere nella top-10 della generale. L’ecuadoregno della Ineos Grenadiers, uno dei due corridori in gara ad aver già vinto il Giro, inizia l’ultima settimana da favorito ma senza grande margine in salita. Soprattutto la squadra non sembra essere la più forte in circolazione.
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La tappa di Torino ha infatti mostrato tutta la forza della Bora Hansgrohe di Jai Hindley, desideroso di confermare come il secondo posto del Giro 2020 non sia stata una meteora casuale. Il corridore australiano potrà contare su gregari del calibro di Buchmann e Kelderman per cercare di accumulare un vantaggio nei tapponi dei prossimi giorni e prima della crono finale. Un gradino sotto a Carapaz e Hindley sono sembrati Joao Almeida e Mikel Landa, che però sono ancora a meno di un minuto in classifica. Il portoghese è sempre un osso durissimo da staccare e avrà dalla sua la cronometro, il basco della Bahrain Victorious dovrà fare la differenza in salita per sognare la vittoria che coronerebbe una carriera da grande piazzato, contando anche sul sempre solido Pello Bilbao. La seconda settimana ha portato purtroppo in dote anche il ritiro dello sfortunatissimo Romain Bardet, messo ko da un malanno che ha impedito ancora una volta al francese di correre per il bersaglio grosso.
E l’Italia? Il movimento nostrano si è finalmente sbloccato con le vittorie di Alberto Dainese a Reggio Emilia, Stefano Oldani a Genova e Giulio Ciccone a Cogne. In particolari i primi due, entrambi classe 1998, fanno ben sperare per il futuro mentre l’abruzzese della Trek-Segafredo si è tolto un gran peso dopo un periodo davvero molto complicato e avaro di soddisfazioni. La seconda settimana però ha soprattutto messo in mostra un Vincenzo Nibali competitivo come non lo si vedeva da anni. Lo Squalo, al suo ultimo Giro d’Italia, ha dato spettacolo nella tappa di Torino risalendo all’ottavo posto in classifica generale a tre minuti da Carapaz e due minuti e mezzo dal podio. Sognare è lecito, in quanto storicamente la terza settimana ha spesso e volentieri sorriso al fuoriclasse siciliano. Impossibile dimenticare però Domenico Pozzovivo, straordinario quinto in classifica dopo 15 tappe e a sua volta in piena corsa per un risultato di primissimo livello. Migliorare i quinti posti del 2014 e 2018, all’alba dei 40 anni e dopo svariati incidenti e operazioni, sarebbe davvero un risultato enorme.
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