Le pagelle della nona tappa del Giro d’Italia 2022, con partenza da Isernia ed arrivo sul Blockhaus dopo 191 km, in cui ha trionfato, in una volata ristretta, Jai Hindley, davanti a Romain Bardet e Richard Carapaz. Molto bene anche Mikel Landa, Joao Almeida e Domenico Pozzovivo, tutti nel gruppetto che si è giocato la vittoria. Con le unghie e con i denti si difende anche Juan Pedro Lopez, la maglia rosa, che la mantiene, seppur con un distacco ridottissimo. Plauso anche ai vecchietti Nibali e Valverde, nella top 10 di giornata.
Le pagelle della nona tappa del Giro d’Italia 2022
Jai Hindley – L’australiano sembra essere tornato quello del 2020, quando si giocò la vittoria del Giro fino all’ultima tappa. Tatticamente ineccepibile, si stacca dai migliori sugli scatti, ma in progressione riesce a riportarsi sotto e con una volata a dir poco fantastica riesce a mettere tutti in riga sull’arrivo in salita più duro dell’intera corsa. Voto: 10.
Romain Bardet – Il francese è uno di quelli che ci prova più spesso tant’è che riesce a creare un gruppetto con Carapaz e Landa in grado di arrivare fino in fondo. Non ha fatto i conti con l’australiano che li riprende proprio in vista dell’ultimo km e lo batte in volata. Voto: 9.
Richard Carapaz – L’ecuadoriano è l’uomo più atteso nonché il favorito numero uno per i bookies. È il primo ad accendere la miccia dopo il sublime lavoro della propria squadra. Ma non basta. A differenza di Bernal un anno fa nella medesima tappa, con arrivo però sul Gran Sasso, non ha lo spunto per attaccare nell’ultimo km perché pensa che con la sua velocità di punta superiore agli altri riuscirà a vincere comunque la tappa. Invece chiude al terzo posto molto rammaricato. Voto: 8.
Domenico Pozzovivo, Vincenzo Nibali, Alejandro Valverde – 120 anni in tre. Top 10 per tutti con distacchi abbastanza contenuti dai più giovani e freschi avversari. Tatticamente ineccepibili, pagano gli ultimi scatti e l’ormai cambio di ritmo non più brillantissimo. Nonostante ciò, TAPPA CLAMOROSA per loro. Voto: 10 e lode (alla carriera).
Mikel Landa – Prima appare in difficoltà, poi risale e si mette dietro a Carapaz e Bardet. Prova ad attaccare ma è stoppato sempre. C’è però quest’anno e vuole provare ad arrivare a Verona sul podio. Voto: 7.
Juan Pedro Lopez Perez – Sembra in difficoltà, gareggiando sempre in coda al gruppo. Poi risale e resta nel gruppo dei migliori. Una caduta in salita gli fa mettere il piede a terra e perde terreno. Subisce molto negli ultimi 3 km di gara, ma con le unghie e con i denti riesce a mantenere La Rosa per pochi secondi. Più che sufficiente. Voto: 6,5.
Simon Yates – La botta al ginocchio rimediata nella tappa dell’Etna probabilmente ha influito, come il primo caldo, ma arrivare a 11’15” dai migliori è sintomo che qualcosa non è andato nella preparazione del Giro del britannico. Dispiace, perché all’inizio era considerato il co-favorito per la vittoria finale. Voto: 3.
Giulio Ciccone – Nella tappa di casa ci si aspettava molto di più da lui, che probabilmente dovrebbe togliere i panni di uomo di classifica e indossare nuovamente le vesti di cacciatore di tappa. Malissimo, soprattutto perché staccatosi prima dell’inizio effettivo della salita. Voto 3.