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Umiltà, coraggio e consapevolezza in trionfo. Damiano Caruso regala all’Italia probabilmente l’emozione più bella e intensa di questo Giro 2021 andando a trionfare sull’arrivo in salita della ventesima tappa ad Alpe Motta. Una delle frazioni per cui vale la pena seguire il ciclismo, che oggi più che mai si conferma sport popolare e metafora della vita. Poco importa se Bernal e la corazzata Ineos riescono a controllare la corsa e limitare i danni blindando ormai definitivamente la maglia rosa alla vigilia della cronometro di Milano. Oggi è la giornata di un gregario che per 15 giorni si riscopre campione e pone la classica ciliegina sulla torta: con Caruso la classe operaia va in paradiso.
L’ORDINE DI ARRIVO DELLA 20^TAPPA
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La corsa si è infiammata lungo la discesa del Passo San Bernardino, con l’attacco degli uomini di Romain Bardet a cui si aggregano con grande lucidità e coraggio Pello Bilbao e Damiano Caruso. La coppia della Bahrain dà nuova linfa al tentativo, con la corazzata Ineos che controlla e non lascia mai agli attaccanti più di 50 secondi. Per la maglia rosa decisivi come sempre Castroviejo e un impressionante Daniel Martinez, per il quale gli aggettivi iniziano davvero a scarseggiare.
Le vere emozioni però arrivano sulla salita finale verso Alpe Motta, quando ormai è chiaro come il Giro difficilmente possa essere riaperto. Ma poco importa, perchè tutta Italia vuole la vittoria di tappa per un Caruso commovente nella sua “pacca” di ringraziamento a Bilbao, come a ricordare tutte le centinaia di volte in cui è stato lui a lavorare per i propri capitani. E per una volta tutto sembra girare alla perfezione, con Yates che rimane senza gambe nel finale e Bernal che allunga nell’ultimo chilometro senza però riuscire a chiudere sul siciliano che pedala tra due vere ali di folla. E’ l’essenza del ciclismo, che per qualche minuto fa dimenticare tutto il buio della pandemia e fa entrare tutta la luce dello sport vero e genuino.
Una vera impresa da campione, che fa passare in secondo piano anche l’ipoteca sul Giro di un ragazzo colombiano che a 24 anni si appresta a conquistare la sua seconda grande corsa a tappe dopo il Tour 2019. Domani a Milano sarà passerella per i corridori sul podio, pochi i piazzamenti della top-10 ancora in ballo, mentre tutta Italia stavolta aspetterà il bolide Ganna. Un’altra crono da vincere per poi spostare il mirino sulle Olimpiadi di Tokyo, dove anche Caruso sarà a disposizione della Nazionale con umiltà, coraggio e tanta consapevolezza in più.
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