Prima tecnica donna ad oltre un secolo da quando Alfonsina Strada fu la prima a confrontarsi con i maschi sui pedali al Giro d’Italia, con grandi polemiche all’epoca: “Grande donna, e grandi donne quelle che hanno combattuto la battaglia che ha portato tutte noi al punto in cui siamo, con il mondo che è cambiato. La mia esperienza è una briciola rispetto alla loro“. “Se sarà difficile far digerire al pubblico la competenza di una donna? Dovranno abituarsi” aggiunge l’ex ciclista, “e comunque lo sport del ciclismo è quello: far girare le gambe e spingere sui pedali. Tecniche e tattiche sono identiche, anche se l’ambiente del pubblico è ancora maschilista mi accetteranno e magari farò loro cambiare idea“.
Borgato si aspetta un “bel Giro, diverso dall’anno scorso: meno tappe a cronometro, con in più tratti di sterrato, il ritorno a una tappa storica sullo Zoncolan e delle tappe con arrivo in salita davvero dure, come Cortina e Alpe di Motta. Già i pochi chilometri a cronometro saranno una differenza importante“. Secondo l’ex ciclista, il favorito di questa edizione è Egan Bernal, “poi con i suoi problemi alla schiena sarà tutto da verificare, ma se ha deciso di partecipare sa di potercela fare. Ma c’è un gran bel pacchetto di atleti ad altissimo di livello, sarà un Giro non scontato“.
Infine, la padovana ha parlato anche del recupero dello Squalo Vincenzo Nibali: “È una grande cosa, sappiamo tutti che lui ci tiene tantissimo, il Giro è la corsa di casa. Ma il suo primo obiettivo sono le Olimpiadi. Per come lo conosco si divertirà e ci farà divertire, ed è un campione anche solo per la sua decisione di partecipare“. “Non correrà rischi o farà cose pazze, ma conoscendolo so che andrà all’attacco, si farà onore. Ma dovrà tenere gli occhi aperti, c’è Tokyo ad aspettarlo” ha aggiunto Borgato in conclusione.