Con la decima tappa si è chiusa una lunghissima prima settimana del Giro d’Italia 2021, in cui la Corsa Rosa ha già dato indicazioni importanti per quanto riguarda la classifica generale. Nonostante le grandi e “vere” montagne debba ancora arrivare, non sono mancati i verdetti dovuti a sfortuna o a giornate storte: i grandi delusi sono senza dubbio Mikel Landa, caduto e costretto al ritiro nella quinta tappa, e Joao Almeida che invece ha perso diversi minuti a Sestola uscendo forse definitivamente dalla classifica.
Con la top-15 ancora racchiusa in poco più di un minuto sono ancora tantissimi i corridori che possono sognare il podio, ma tra i big a spiccare sono stati indubbiamente Egan Bernal e Remco Evenepoel. Giovani e davvero talentuosi, da molti considerati predestinati: il colombiano e il belga hanno in comune le tante incognite che li accompagnano in corsa dopo lunghi periodi di stop forzato. Per entrambi quindi la terza settimana potrebbe riservare brutte sorprese, ma al momento hanno dato davvero una grande impressione. Con loro anche il russo Aleksandr Vlasov, con il quale l’Astana non ha nascosto le ambizioni di altissimo livello.
C’è poi un gruppo di corridori molto nutrito, tutti pronti a puntare in alta quota: tra questi il più positivo finora è stato Giulio Ciccone, miglior italiano in salita e ormai considerato capitano della Trek-Segafredo. In chiave azzurra sta andando molto bene anche Damiano Caruso, che ha “approfittato” del ko di Landa per tornare a coprire un ruolo di primo piano dopo la top-10 del Tour 2020. Vincenzo Nibali invece ha pagato dazio, come prevedibile dopo il recupero a tempo di record delle scorse settimane. Il siciliano ha perso oltre due minuti e adesso dovrà decidere se aiutare Ciccone, apparso decisamente più brillante di lui, oppure riuscire ad alzare l’asticella nella seconda e terza settimana.
Una prima settimana che si è aperta nel segno di Filippo Ganna, ancora una volta imbattibile a cronometro e anche gregario extralusso per Bernal insieme a Gianni Moscon. L’ultimo acuto prima del riposo invece l’ha regalato Peter Sagan, spettacolare a Foligno e nuova maglia ciclamino. Nel mezzo tante belle storie, da De Marchi a Valter, ma anche l’ombra del ritiro di Caleb Ewan che non è andato giù a molti appassionati del Giro.
SI RIPARTE – Adesso ecco una seconda settimana che si apre con il botto: gli sterrati di Montalcino infatti potrebbero fare più danni di una salita alpina, poi il giorno dopo la tappa appenninica di Bagno di Romagna regalerà altri spunti di interesse. A cavallo del weekend poi ecco le grandi salite: sabato il “mostro” Zoncolan, domenica qualche insidia a Gorizia e poi lunedì il tappone di Cortina d’Ampezzo con oltre 5700 metri di dislivello. Imperativo allacciarsi le cinture, ci sarà da divertirsi per gli spettatori e da soffrire per i corridori.