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Ancora una volta il Giro d’Italia insegna che le insidie e i colpi di scena sono sempre dietro l’angolo, anche nelle tappe apparentemente più “insignificanti”. Ed è così che la Modena-Cattolica, frazione completamente pianeggiante e invitante per i velocisti, si trasforma all’improvviso nell’inferno di Mikel Landa. Lo scalatore basco e capitano della Bahrain-Victorius, apparso molto brillante poche ore fa a Sestola, cade rovinosamente a circa 4 km dall’arrivo ed è costretto al ritiro. Con lui a terra anche Dombrowski, vincitore della tappa appenninica di ieri, mentre pochi chilometri prima era finito a terra anche Pavel Sivakov. Il Team Ineos perde quindi la sua seconda punta per la classifica generale.
L’ORDINE DI ARRIVO DELLA QUINTA TAPPA
LE PAGELLE DELLA TAPPA: EWAN PERFETTO, SFORTUNA LANDA
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Una vera disdetta per Landa, che si conferma corridore tanto talentuoso quanto sfortunato visto che non è la prima volta che i suoi sogni di gloria si infrangono contro l’asfalto. Spesso si dice che il non finire a terra è anche un merito e non solo un colpo di fortuna, ma stavolta l’episodio che coinvolge anche un ausiliare del traffico sembra da attribuire interamente alla mala sorte dello spagnolo. A questo punto si aprono scenari interessanti per Damiano Caruso, che potrebbe diventare il nuovo capitano del team Bahrain: per l’azzurro una chance importante dopo l’ottima top-10 al Tour 2020.
La tappa comunque si conclude in volata e vede lo sprint sontuoso di Caleb Ewan. L’australiano, da molti accreditato come l’uomo più veloce di questo Giro, centra il riscatto dopo le delusioni delle prime tappe. Alle sue spalle ancora Giacomo Nizzolo ed Elia Viviani, nuovamente piazzati ma vicinissimi ad un successo che per entrambi sarebbe ampiamente meritato. Battere Ewan è impresa ardua di questi tempi, ma intanto alle loro spalle finiscono fior fior di sprinter: in primis Peter Sagan e Fernando Gaviria, con lo slovacco che prosegue a collezionare piazzamenti utili alla maglia ciclamino mentre il colombiano sembra non essere ancora al meglio della condizione e paga di nuovo qualche incertezza del suo “pilota” Molano.
Dopo una frazione dai ritmi tranquilli come quella odierna, domani tornano le insidie con l’arrivo a Colle San Giacomo sopra Ascoli Piceno. Un finale in salita, che anche se non durissima potrebbe garantire nuove scintille tra i big. Alessandro De Marchi sarà chiamato a difendere con le unghie e con i denti la sua maglia rosa, oggi difesa senza particolari patemi.
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