Ribaltone doveva essere e ribaltone è stato. Tutte le emozioni del Giro d’Italia 2020 arrivano nella diciottesima tappa, la frazione regina con la Cima Coppi del Passo dello Stelvio che è stata giudice inappellabile. La classifica generale viene stravolta e Joao Almeida ne paga le conseguenze a carissimo prezzo: l’ormai ex maglia rosa precipita infatti dal primo al quinto posto, ma adesso gli occhi sono tutti puntati sui tre leader.
LA CLASSIFICA GENERALE AGGIORNATA
Wilco Kelderman è infatti la nuova maglia rosa, ma l’olandese ha mostrato fragilità non da poco sia a livello fisico che soprattutto mentale. Prima si stacca sullo Stelvio e vede il suo (ex?) gregario Jai Hindley rimanere con gli scatenati Ineos, poi sembra anche litigare con l’ammiraglia Sunweb che punta alla tappa con il giovane australiano. Davanti a fare il ritmo c’è un superlativo Rohan Dennis, che si inventa una vera e propria cronoscalata scortando Tao Geoghegan Hart fino ai piedi della salita dei Laghi di Cancano. Il britannico perde lo sprint a due con Hindley, ma adesso i primi tre della generale sono racchiusi in appena 15 secondi.
Alla grande anche Pello Bilbao, ormai unico che può provare ad intromettersi nella lotta per il podio. Dietro sono solo distacchi abissali e delusioni: ne fanno le spese anche Vincenzo Nibali e Domenico Pozzovivo, che abbandonano tutti i sogni di gloria. Le gambe dello Squalo evidentemente non rispondono, adesso il siciliano è ottavo in classifica generale mentre il lucano esce dalla top-10. Adesso una giornata tranquilla, poi tutto si deciderà tra sabato e domenica: prima la tripla scalata al Sestriere in sostituzione di Agnello, Izoard e Monginevro, poi la cronometro conclusiva di Milano. Tutto aperto fino all’ultimo chilometro.
LE PAGELLE
Jai Hindley e Tao Geoghegan Hart, voto 10 e lode
Due giovani anglosassoni in vetta al Giro d’Italia. Sono loro i protagonisti assoluti delle salite di questa Corsa Rosa, con storie molto simili: inizialmente gregari per i rispettivi capitani, gli eventi e soprattutto la strada li hanno proiettati nei quartieri altissimi della classifica e adesso tra sabato e domenica si giocheranno persino il successo finale. Insieme ad Almeida rappresentano parte di un radioso futuro del ciclismo mondiale: largo alla nuova generazione.
Rohan Dennis, voto 10
Non è un uomo di classifica, ma l’australiano oggi è autore di un lavoro sontuoso che sgretola il gruppo sullo Stelvio provocando anche la crisi di Almeida. Fondamentale anche nel tratto di fondovalle prima dell’ultima discesa, il pluricampione mondiale a cronometro è tornato ad esprimersi sui suoi straordinari livelli. Decisivo.
Pello Bilbao, voto 9
Una delle principali sorprese di oggi. Lo spagnolo cede sullo Stelvio trovandosi con Fuglsang, ma con grande sagacia tattica riesce a gestirsi al meglio andando poi ad avvicinare anche i primi. Adesso l’iberico della Bahrain-McLaren è quarto a poco più di un minuto dalla maglia rosa: sognare è lecito.
Wilco Kelderman, voto 7.5
Difficile valutare la prestazione dell’olandese, che è comunque la nuova maglia rosa. Si stacca sullo Stelvio, viene “abbandonato” dal gregario Hindley e dalla propria ammiraglia con la quale discute. Sembra andare alla deriva prima dell’ultima salita ma alla fine si riprende e salva la leadership per una manciata di secondi. Contraddittorio, ma ancora favorito.
Jakob Fuglsang, voto 7
Prestazione d’orgoglio del danese dell’Astana, che risale al sesto posto in classifica con una tappa di grande sacrificio ed abnegazione. Restano tanti dubbi su cosa sarebbe potuto essere senza i ritiri di Lopez e Vlasov, ma le gambe sono quelle che sono.
Joao Almeida, voto 4.5
Si è parlato per settimane intere della tenuta del giovane portoghese e alla fine il conto è arrivato salatissimo. In un sol giorno la maglia rosa perde il simbolo del primato dopo 15 giorni ma perde anche e soprattutto il podio finale. Il suo Giro rimane di altissimo livello, nonostante la delusione tangibile il tempo è dalla sua parte e ci saranno tante altre occasioni.
Vincenzo Nibali e Domenico Pozzovivo, voto 4
Alla resa dei conti, le due principali speranze italiane per la classifica generale salutano definitivamente qualunque possibilità di podio. Il lucano crolla sulle prime rampe dello Stelvio, mentre invece lo Squalo prova a tenere duro ma va lentamente alla deriva venendo risucchiato anche da Almeida. Davanti vanno fortissimo, ma da Vincenzo ci si poteva aspettare ben altro rendimento nell’ultima e decisiva settimana: la carta d’identità però non mente.