Il Giro d’Italia 2020 vive il suo secondo ed ultimo giorno di riposo. Tempo di bilanci e previsioni quindi in attesa della terza durissima settimana, nella quale i corridori troveranno tante salite e forse anche il grande freddo ad attenderli in vetta. La Udine-San Daniele del Friuli vedrà Joao Almeida ripartire in maglia rosa: il portoghese ha ceduto secondi preziosi ad un grande Wilco Kelderman, che ora dista appena 15 secondi in classifica generale. Con l’olandese a Piancavallo sono arrivati il compagno di squadra Jai Hindley e soprattutto il britannico Tao Geoghegan Hart, che adesso si candida al ruolo di autentica mina vagante.
Alle loro spalle tanti corridori chiamati a recuperare minuti pesanti: su tutti Vincenzo Nibali, il più atteso e forse all’ultimo appello per imporsi in un grande giro. Il siciliano ha mostrato tutti i limiti di condizione nelle ultime due frazioni e adesso ripone tutte le sue carte nella fatidica terza settimana che già risultò decisiva per la sua vittoria nel 2016. Stavolta però l’impressione è che lo Squalo non sia coadiuvato da una squadra all’altezza, data la pesante assenza di Giulio Ciccone. Se comunque il Giro riuscirà ad affrontare tutte le asperità in programma, servirà coraggio e forse anche un pizzico di follia per provare a ribaltare tutto nella consapevolezza che forse è meglio “saltare” provandoci che non accontentarsi di un quinto posto. Il tutto dando per scontato che la condizione vada in crescendo.
Non c’è solo Nibali nella folta schiera di ritardatari, che comprende in ordine sparso Jakob Fuglsang, Domenico Pozzovivo, Rafal Majka e Pello Bilbao. Un Giro ancora apertissimo, quantomeno per il podio, si appresta a vivere giornate d’alta quota: l’antipasto di domani porterà a Madonna di Campiglio e soprattutto al tappone con lo Stelvio, prima del trasferimento di venerdì e l’ultima battaglia sulle Alpi italo-francesi prima della cronometro finale a Milano. Un menù davvero ricco, neve permettendo.