“E stato due volte buio al Giro d’Italia. Era buio nell’aria perché ad Asti, città di arrivo, le ombre della sera mordevano già l’ asfalto della strada e poi c’è stato un più importante buio, questa volta morale, quando era ancora giorno pieno, esattamente alla partenza della tappa, a Morbegno. È successo che i corridori hanno inscenato una specie di sciopero rifiutandosi di partire adducendo la scusa del freddo e della pioggia. Voi sapete quanto io ami i corridori, ami il loro duro mestiere e sono sempre stato pronto a difendere le loro buone ragioni, le ragioni della fatica e del sudore, ma questa volta non posso allinearmi con loro”. Lo ha scritto il commissario tecnico della Nazionale italiana di ciclismo, Davide Cassani, commentando quanto accaduto quest’oggi al Giro d’Italia con i corridori che hanno scioperato facendosi accorciare il tracciato. “Perché oggi non si sono comportati in modo onorevole così come è tradizione nel ciclismo – prosegue Cassani su Facebook – Perché è successo tutto questo? Cerco di capirlo. Evidente sono stanchi, molto stanchi. Il giro è stato molto duro fin dalle prime tappe, hanno trovato brutto tempo, pioggia, freddo, e le ultime tappe sono state davvero toste”.
“Inoltre sentono quella tensione che questo maledetto Covid 19 porta tutti ad essere molto più pensierosi e preoccupati. Tutto questo però non giustifica il loro comportamento anche perché la direzione del Giro si era dimostrata sempre impeccabile nonostante le tante difficoltà, comprese quelle di natura non sportiva. Bisogna dire grazie a Mauro Vegni perché con tenacia e coraggio ha saputo risolvere tutti i problemi. I corridori oggi dovevano capire anche questo, dovevano essere più vicini al giro, e quindi al ciclismo che poi è il loro mestiere. Io sono convinto che siano già pentiti perché oggi tutti quanti noi abbiamo fatto una pessima figura”, ha concluso.