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“Finalmente una giornata tranquilla”. Questo devono aver pensato gli uomini di classifica durante la tredicesima tappa del Giro d’Italia 2018, dopo alcune giornate con poche difficoltà altimetriche ma molto dure e probanti per le gambe e la testa dei corridori. Così a Nervesa della Battaglia è tornato al successo Elia Viviani, che rafforza la sua maglia ciclamino grazie alla terza vittoria in questo Giro dopo essersi imposto nelle due tappe in linea israeliane. Un riscatto importante per il velocista della Quick Step Floors, finito nel mirino della critica dopo le difficoltà dei giorni scorsi che hanno rimesso in dubbio la sua leadership nella classifica a punti. Stavolta però Sam Bennett si è dovuto arrendere allo strapotere dell’azzurro.
Chi probabilmente non sarà felicissimo del quarto posto odierno è Sacha Modolo: lo sprinter trevigiano della Education First correva infatti nelle strade di casa, ma anche stavolta è sembrato non avere la gamba giusta negli ultimi metri per giocarsi qualcosa di più. Chiude sul podio invece il giovane Danny Van Poppel, che dà continuità di risultati dopo il secondo posto di Imola e si conferma qualcosa di più di un giovane e interessante prospetto.
L’ATTESA E’ FINITA – La calma tra i big della generale però è già finita perchè adesso inizia di fatto un altro Giro, quello che porterà la corsa rosa al gran finale di Roma. Ed è subito Zoncolan. Basta il nome dell’arrivo della quattordicesima tappa per riassumere nel cuore e nelle menti degli appassionati (e non) tutte le emozioni, le aspettative, le possibili soluzioni che la prossima frazione potrebbe offrire. Il “Kaiser” della Carnia, da molti considerata la salita più dura d’Europa, darà indicazioni fondamentali con i suoi 10 km dal versante di Ovaro: pendenza media dell’11,9%, punte fino al 22% che sono state affrontate altre quattro volte oltre all’esordio assoluto dello Zoncolan al Giro 2003 dal versante di Sutrio. Dopo quattro anni il “Mostro” torna a regalare spettacolo, Simon Yates appare in grande condizione ma si troverà in una situazione mai sperimentata prima: per molti la maglia rosa rappresenta ancora un’incognita. I vari Froome, Aru e Lopez partono da lontano in classifica mentre Dumoulin, Pinot, Pozzovivo e Carapaz possono attaccare da più vicino. Insomma, gli ingredienti per una grande giornata di sport ci sono tutti.