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Il Giro d’Italia numero 100, a oggi, ha un padrone. A trionfare innanzi al Santuario dedicato alla Madonna Nera, in quel di Oropa, è Tom Dumoulin (Team Sunweb). Sulla Montagna Pantani di quest’edizione, il 26enne olandese – già in possesso della maglia rosa dopo aver dominato la cronometro del Sagrantino martedì scorso – infligge un’altra severa lezione ai rivali. A cominciare da quel Nairo Quintana (Movistar Team) che in salita appariva imbattibile e che oggi invece è parso più che mai umano. O da Vincenzo Nibali (Bahrain-Merida), al quale erano affidate le speranze italiane per un successo di tappa che ancora manca in questa edizione; ma lo Squalo dello Stretto, pur generoso come sempre, nulla ha potuto contro un Dumoulin stratosferico contro cui nel finale ha pagato dazio.
Una frazione particolare, quella odierna. Dei 131 km da Castellania (paese natale di Fausto Coppi) a Oropa (nel segno del Pirata), i primi 120 si presentano totalmente pianeggianti. La fuga di giornata prende il via al km 31 dalla partenza, ma le squadre dei big hanno comunque modo di controllare la corsa. Il vantaggio dei tre uomini all’attacco – Nathan Behrane (Team Dimension Data), Sergey Lagutin (Gazprom-RusVelo) e Daniel Martinez (Wilier Triestina-Selle Italia) – non supera mai il minuto e mezzo, grazie soprattutto al lavoro di FDJ, Movistar e Orica-Scott in testa al gruppo. Lagutin si aggiudica i due traguardi volanti, ma la fuga dei tre si esaurisce quando mancano 17 km all’arrivo; saranno gli uomini di classifica a giocarsi il successo di giornata sulla salita che diciott’anni fa esaltò Marco Pantani.
Lungo le prime rampe che conducono ai 1142 m di altitudine del Santuario, allunga Diego Rosa (Team Sky), ma il suo tentativo ha vita breve. Dopo aver fatto lavorare i suoi uomini, Nairo Quintana rompe gli indugi quando mancano 4 km alla conclusione e sembra poter fare il vuoto. A quel punto Bauke Mollema (Trek-Segafredo) ha già ceduto, e anche Thibaut Pinot (FDJ) deve alzare bandiera bianca; la maglia rosa, invece, come già sul Blockhaus, prosegue del proprio ritmo e – seguito da Nibali, Ilnur Zakarin (Team Katusha-Alpecin), Mikel Landa (Team Sky) e Adam Yates (Orica-Scott) – si riporta sul colombiano. Ancora una volta lo Squalo ha chiesto troppo al proprio motore ed è costretto a cedere al pari di Yates (accuserà 43” all’arrivo). Il ritmo imposto da Dumoulin risulta insostenibile anche per Quintana, che all’ultimo chilometro si arrende e paga 14”. Zakarin prova ad allungare negli ultimi 200 m, ma Dumoulin non si fa sorprendere: saltato il russo, l’olandese conclude vittorioso, infliggendo una nuova batosta ai rivali.
PAGELLE
Dumoulin 10
Il Giro d’Italia, oggi, è nelle mani di questo olandese classe 1990. A Oropa Dumoulin è ancora una volta perfetto. L’olandese decide saggiamente di non rispondere allo scatto di Quintana, ma lo lascia sfogare e – proseguendo del proprio passo – lo va a riprendere. Il suo ritmo manda in crisi Nibali, che prova a seguirlo ma va presto fuori giri, mentre Pinot e Mollema sono già staccati. L’accelerata finale costringe anche lo scalatore colombiano ad arrendersi, e Dumoulin conquista la seconda vittoria di tappa in quest’edizione della Corsa rosa. Se riuscirà a superare indenne le innumerevoli insidie che la terza settimana propone, il nativo di Maastricht sarà il primo olandese a vincere il Giro d’Italia.
Quintana 5
Altra giornata negativa per il colombiano. Ma – se una sconfitta a cronometro era da mettere in conto – questa volta Dumoulin lo ha battuto dove fa più male, vale a dire sul terreno dove Quintana è il numero uno al mondo: la salita. Lo scatto portato in risposta all’allungo di Domenico Pozzovivo era arrivato al momento giusto, e il Condor pareva in grado di spiccare il volo come già sul Blockhaus. Ma questa volta le pendenze meno proibitive hanno favorito l’olandese, che gli ha inflitto una lezione anche sul piano psicologico. Nel tappone di martedì, che sulla carta è disegnato per esaltarne le caratteristiche, Quintana si giocherà una fetta importante di questo Giro.
Nibali 5
Altra prova estremamente generosa per lo Squalo dello Stretto, in una tappa tutto sommato non così adatta alle sue caratteristiche di fondista. Ma la generosità non basta, e ancora una volta Vincenzo paga pesantemente l’aver voluto seguire un ritmo che oggi è per lui insostenibile. Se la sua condizione crescerà nella terza settimana (come sempre avvenuto in passato), Nibali avrà ancora il terreno e le possibilità di far saltare il banco. Attualmente il podio sembra tuttavia un obiettivo più realistico.
Zakarin 8
Dopo un inizio di Giro tribolato, il russo si riscatta alla grande oggi con una prestazione di assoluto spessore. A Oropa, infatti, solo un grande Dumoulin impedisce a Zakarin di conquistare il successo di tappa. Ma il russo si consola risalendo diverse posizioni in classifica generale, portandosi al quinto posto e a soli 59” dal podio. Discese permettendo, il leader della Katusha si candida a un ruolo tra i protagonisti della terza settimana.
Pinot 5
Giornata difficile per il francese, che forse paga anche la breve distanza della tappa. Pinot va in crisi non appena si inizia a fare sul serio, al primo allungo di Quintana. Riesce comunque a non affondare, riportandosi nel finale su Nibali e limitando i danni a 35” di passivo. Ma da lui, scalatore di razza, oggi ci si aspettava certamente di più.
Mollema 4
Dopo un inizio di Giro estremamente incoraggiante, l’olandese della Trek-Segafredo incappa in una crisi nera sulla salita finale, dove paga 1’44” al connazionale e precipita dalla terza alla sesta posizione in classifica generale. Semplice giornata negativa o forse qualcosa di peggio? I precedenti di Mollema nei Grandi Giri fanno propendere per la seconda ipotesi.
Landa 8
Nuova prestazione di alto livello per lo scalatore basco, che oggi sul traguardo è terzo a 9” da Dumoulin. Finito fuori classifica assieme a tanti suoi compagni in seguito all’assurda caduta nella tappa del Blockhaus, a Landa sono affidate ora le speranze del Team Sky (da ieri orfano di Geraint Thomas) di raddrizzare – per quanto possibile – un Giro partito sotto ben altri auspici.