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Il primo arrivo in salita del Giro d’Italia 2017 non ha emesso alcun verdetto degno di nota. A condizionare l’ascesa finale dell’Etna è stato il forte vento laterale, impedendo di fatto che gli attacchi portati producessero differenze significative. A trionfare è stato lo sloveno Jan Polanc (UAE Team Emirates), in fuga con altri tre corridori sin dai primissimi chilometri e in solitaria lungo tutta la salita finale. Tra gli uomini di classifica il solo Ilnur Zakarin (Team Katusha) è riuscito a guadagnare una manciata di secondi, mentre a indossare la maglia rosa a fine tappa è il lussemburghese Bob Jungels (Quick-Step Floors).
La consueta fuga prende il via dopo appena 2 km dalla partenza: ne fanno parte Jacques Janse Van Rensburg (Team Dimension Data), Pavel Brutt (Gazprom-Rusvelo), Eugenio Alafaci (Trek-Segafredo) e ovviamente Polanc. Quest’ultimo si libera degli altri compagni di fuga sulle prime rampe della salita finale (approcciata dai fuggitivi con un vantaggio superiore ai 4′) e non verrà più ripreso. Nel gruppo degli uomini di classifica si susseguono diversi attacchi lungo tutta la scalata; sotto lo striscione dei 3 km all’arrivo è la volta di Vincenzo Nibali, che tuttavia non riesce a fare alcuna differenza, complici le condizioni sfavorevoli del vento. A partire dalla nona tappa (che terminerà in cima al Blockhaus) lo Squalo avrà altro terreno – ben più favorevole – per riprovarci.
PAGELLE
Polanc 10
Lo sloveno del Team Emirates compie una vera e propria impresa, conquistando la vittoria al termine di una lunga fuga, dopo aver scalato l’asperità finale in completa solitudine, e resistendo al ritorno del gruppo. Polanc non è nuovo peraltro a questo genere di azioni al Giro d’Italia: due anni fa si era imposto in maniera analoga alla quinta tappa, sull’Abetone.
Jungels 8
Per il secondo anno consecutivo il giovane lussemburghese si veste di rosa. Una maglia arrivata di fatto con la spettacolare azione di squadra compiuta domenica, che aveva visto proprio Jungels tra i principali fautori. Oggi il leader della Quick-Step Floors ha dovuto semplicemente rimanere con gli altri uomini di classifica per sfilare il simbolo del primato al compagno di squadra Fernando Gaviria. Jungels – che lo scorso anno terminò sesto e vestì la maglia bianca finale – tenterà di mantenere questa maglia rosa il più a lungo possibile.
Zakarin 7
A causa di una foratura nella fasi cruciali della seconda tappa, il russo aveva pagato subito 20” agli altri uomini di classifica. La sua reazione non si è fatta attendere troppo, e alla prima occasione utile Zakarin ha saputo riconquistare parte del terreno perso. Non un’azione particolarmente utile, cronometro alla mano, ma che sicuramente farà bene al suo morale per il prosieguo del Giro.
Thomas e Pinot 7
Due dei principali outsider per la vittoria finale confermano la loro eccellente condizione, già messa in evidenza peraltro al Tour of the Alps che avevano concluso rispettivamente primo e secondo. Thomas riesce inoltre a conquistare 4” di abbuono.
Nibali 6.5
Lo Squalo dello Stretto ha tentato di regalare una gioia al pubblico della sua terra, scattando quando mancavano 3 km al traguardo. Purtroppo la generosità del messinese ha dovuto fare i conti con le condizioni del vento che hanno caratterizzato la scalata all’Etna, e l’attacco si è risolto in un nulla di fatto. Ma Nibali ha dimostrato di esserci, quanto meno con la testa; per verificarne effettivamente le gambe si avrà tempo più avanti.
Quintana s.v.
Indecifrabile per il momento il grande favorito del Giro, che oggi è rimasto completamente nascosto. Con ogni probabilità Quintana attenderà le successive salite (e possibilmente una in particolare) per portare un solo attacco significativo ai rivali. Il suo obiettivo è infatti quello di vincere la Corsa rosa spendendo meno energie possibili in vista del Tour de France.