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Il tappone dolomitico ha emesso i primi verdetti del Giro 2016. Per un Alejandro Valverde che – al pari del compagno di squadra Andrey Amador – deve dire addio ai propri sogni rosa, emergono un Esteban Chaves e un Steven Kruijswijk che si candidano a seri pretendenti per la vittoria finale, quantomeno alla pari con il nostro Vincenzo Nibali.
“Mamma mia, un sogno!”. Così esordisce nel post-gara Esteban Chaves, giovane scalatore colombiano vincitore oggi, che continua: “Vincere una tappa del genere al Giro è veramente speciale. Claudio Corti mi ha trasmesso l’amore per questa corsa; finalmente posso correrla da protagonista e sono riuscito a vincere il tappone: un sogno, davvero. Ringrazio la mia squadra, dai compagni a chi lavora dietro le quinte: siamo come una grande famiglia. È difficile fare previsioni sul prosieguo della corsa, la vivrò giorno per giorno. Se posso vincere il Giro? Ci proveremo”.
A indossare la maglia rosa è ora il (quasi) ventinovenne olandese Steven Kruijswijk, che dichiara: “Stavo benissimo oggi, soprattutto quando l’Astana ha fatto corsa dura, così ho deciso di attaccare. Chaves è venuto con me e il suo aiuto è stato fondamentale. È stata una tappa davvero impegnativa, ma sono felicissimo di avere la maglia rosa. Mi aspettavo l’attacco di Nibali dopo il lavoro della sua squadra, ma ho capito subito di stare un po’ meglio di lui; così, anche se l’idea iniziale era di non attaccare e risparmiare le forze per domani, ho deciso di provare già oggi ed è stata la decisione giusta”. Sulla cronoscalata dell’Alpe di Siusi, che attende i corridori domani, afferma: “Non l’ho provata di persona, ma credo si confaccia alle mie caratteristiche”.
Vincenzo Nibali ha sofferto l’azione dei due in salita, ma correndo con intelligenza è riuscito a limitare notevolmente i danni, in vista della cronoscalata di domani. Le parole dello Squalo, conclusa la tappa: “Non sono riuscito a seguire Chaves e Kruijswijk perché hanno fatto un ritmo davvero alto. Credevo che Valverde stesse meglio, ma del resto non mi aspettavo che Kruijswijk stesse così bene. Nel finale le forze erano tutte lì; quando mi sono ritrovato da solo ho corso come in una crono, dando il massimo e gestendo lo sforzo, ma non era semplice. Ho gestito anche il distacco, perdendo solo un altro po’ nel finale quando si è accesa la lotta per la vittoria di tappa. Ringrazio Scarponi e tutta la squadra per il lavoro svolto. Oggi è stata una tappa molto difficile, ora bisogna recuperare le energie per domani”.