La terza tappa del Giro del Delfinato premia all’arrivo di Tullins la coraggiosa fuga di Koen Bouwman (LottoNL-Jumbo), la giovane maglia a pois di questa edizione. Dopo un attacco durato ben 182 chilometri, l’olandese ha beffato sul traguardo i compagni d’avventura precedendo sul traguardo Evaldas Siskevicius (Delko Marseille-Provence KTM). In classifica generale nulla cambia, Thomas De Gendt mantiene la maglia gialla.
LA FUGA DI GIORNATA – Analogamente alla tappa di ieri, la fuga buona arriva poco dopo il via ufficiale alla corsa e si compone di sei uomini: Koen Bouwman e Alexey Vermeulen (LottoNL-Jumbo), Quentin Pacher e Evaldas Siskevicius (Delko Marseille-Provence KTM), Frederik Backaert (Wanty-Groupe Gobert), Bryan Nauleau (Direct Energie). Il gruppo inizialmente lascia andare i fuggitivi, tanto che questi riescono a raggiungere un vantaggio massimo di 6 minuti e 20 secondi. Il buco viene gradualmente ridotto sotto la spinta delle squadre degli sprinter, ovvero FDJ, Katusha e Cofidis, interessate ad un arrivo in volata. Rimane, invece sorniona per tutta la giornata la Lotto-Soudal del leader della classifica generale Thomas De Gendt.
IL FINALE – La parte conclusiva della tappa, a causa del forte vento laterale e dei continui saliscendi, viene contraddistinta da un certo nervosismo oltre che da una velocità media piuttosto alta. Gli attaccanti tentano la fagianata aumentando, come consuetudine recente, la frequenza di pedalata negli ultimi 40 chilometri. Il coraggioso tentativo trova un felice epilogo: i battistrada amministrano con cambi regolari il loro vantaggio e si vanno a giocare la mini-volata. La sparata vincente risulta essere quella di Koen Bouwman, che regola senza difficoltà i compagni di fuga.
PAGELLE
Arnaud Démare 7: a titolo personale non ha nulla da rimproverarsi visto che vince ancora una volta la volata del gruppo, regolando nettamente tutti gli altri sprinter. Non si preannuncia una cena serena in casa FDJ, la squadra s’è fatta beffare dall’attacco dei fuggitivi.
Koen Bouwman 9,5: questo giovane ventiquattrenne conferma il momento d’oro del ciclismo olandese. Dopo la vittoria di Tom Dumoulin al Giro d’Italia, un altro figlio dei tulipani si sta rendendo protagonista in un grande giro. La conquista della maglia a pois sembrava già un grande traguardo, ma lui col cipiglio del corridore di classe non s’è accontentato ed ha colto anche il primo successo da quando è professionista. Volata finale senza storia, s’è dimostrato il più forte di giornata.
Katusha 7,5: l’unica squadra tra quelle degli sprinter ad aver fatto il lavoro sporco per cercare di tappare il buco creatosi rispetto ai 6 attaccanti. Nota di merito.
FDJ e Cofidis: hanno sonnecchiato nel finale, pagando l’eccessivo attendismo con la dissoluzione di una volata sulla carta già scritta. Se non lavorano per i loro uomini veloci, viene da chiedersi la loro utilità a questo Criterium Du Dauphine. Bocciati.
I 5 fuggitivi battuti: il lavoro fatto dai battistrada è il manifesto perfetto di come condurre una fuga nel ciclismo moderno. Risparmiano le energie nella prima parte del loro tentativo d’attacco e danno tutto nel finale, alternandosi in maniera ottimale coi cambi. Escono battuti, ma sono i vincitori morali di tappa.